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Su “Internazionale” è apparso un breve articolo di Giulia Zoli (grazie a Valeria Cicerone per averlo segnalato). Riguarda “il giustiziere di Wikipedia”, come si evince dal titolo, tale Bryan Henderson, a.k.a. Giraffedata.
Impresa titanica del suddetto sarebbe la correzione di circa 47000 occorrenze della forma “comprised of”, che è sbagliata ma che ricorre piuttosto frequentemente nella Wikipedia inglese.
Henderson è l’autore di un software specifico dedicato a correggere le pagine di Wikipedia che riportano l’errore. Giulia Zoli segnala che “Ogni domenica, prima di andare a dormire” il Nostro lancia il programma che va a scovare le immondizie grammaticali e le riconsegna sotto forma di humus organico, nuova vita per rigenerare le pagine indebitamente sporcate. Perché poi “ogni domenica” non si capisce proprio. Se uno lo lancia di mercoledì cosa succede, non funziona?
Quello che ci fa interrogare davanti a tutto questo è cosa ci sia di così straordinario in tutto questo da meritare le gucciniane “due colonne su un giornale”. In fondo che cosa ha fatto Bryan Henderson? Solo un “Trova e sostituisci”, che per un informatico non dovrebbe nemmeno essere niente di particolarmente difficile. Invece no: Giulia Zoli conclude chiarendo che il software è stato realizzato “per combattere la sua crociata grammaticale. E la vostra qual è?
Io. tanto per cambiare, non ho da promuovere una crociata nei confronti di Wikipedia, per il semplice fatto che Wikipedia non è depositaria del Santissimo Sepolcro, per cui non ho da liberare alcunché.
La presenza di errori grammaticali e di ortografia è indice della scarsa affidabilità del mezzo. Il fatto che sia affidata all’improvvisazione degli utenti, poi, mette a repentaglio l’affidabilità dei contenuti. La community che la gestisce è una sorta di Grande Inquisizione davanti alla quale qualsiasi obiezione decade, perché non si hanno da difendere i contenuti delle pagine, ma la presunta autorevolezza di chi procede alla loro supervisione (spesso sbagliando e recando un danno ai lettori).
Sarebbe bello che il web tornasse alla condizione pre-Wikipedia, quella in cui ognuno poteva inserire una pagina su un dato argomento e quando non c’era il cannibalismo informatico delle prime posizioni su Google.
Ma Wikipedia c’è e ci tocca riderne.