Il dito medio alzato contro Salvini che dorme in aereo

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La ragazza in aereo siede sul posto immediatamente accanto a quello di Salvini. A un certo punto Salvini si addormenta e lei decide di farsi un selfie con il dito medio alzato e di postarlo su Instagram. Come si dice in gergo, l’immagine diventa immediatamente “virale” e fa il giro di tutti i social network, con sequele di utenti inferociti che stigmatizzano il gesto, se la prendono con la ragazza e perfino coi suoi genitori, rei di non averle dato una educazione adeguata. Salvini ha ripreso la foto, senza minimamente curarsi di pixelare il volto della ragazza e l’ha rilanciata commentando:

«Che bello viaggiare in compagnia di personcine educate! E poi magari vanno in piazza per combattere odio, violenza e maleducazione»

Apriti cielo e spalancati terra. Dopo pochi minuti centinaia di insulti si sono riversati sulla povera ragazza (“povera” in quanto ignara delle conseguenze che avrebbe potuto scatenare il suo gesto) che ha immediatamente disattivato i suoi profili social, mentre nel frattempo svariati account fake riprendevano il suo nome e la foto per guadagnarsi condivisioni e ampliare ancora di più la platea di utenti “attenzionati” dall’immagine.

Va detto, a scanso di equivoci, che il dito medio alzato non è che sia un gesto decisamente elegante e rispettoso. Ma bisogna anche chiedersi se rappresenti o no un’offesa tale da giustificare una campagna di violenza e di odio contro la persona che ha scattato e pubblicato per prima il selfie al punto da indurla a rinunciare alla sua identità social, a fronte del proliferare di profili falsi che finiscono per essere più veri del vero. Vale la pena arrivare a questo per un gesto di strafottenza che potremmo definire al limite del goliardico?

E non scampa tra chi veste da parata chi veste una risata, come dice il Poeta. L’avvocato Cathy La Torre ha provato a buttarla in battuta:

“Io gli avrei mandato un bacione ma si vede che il dito medio va di moda”

e, successivamente

 “Condanno assolutamente un gesto del genere. Non è possibile fare ciò, specie in un luogo pubblico. Dormire in quel modo scomposto, dico!”

Non l’avesse mai fatto. E’ arrivata nientemeno che Selvaggia Lucarelli personalmente di persona a rimetterla in riga:

“E’ un illecito civile e un civilista dovrebbe saperlo. Fotografare una persona di nascosto e farle il dito medio diffondendo la foto sui social è qualcosa che non andrebbe pubblicizzato come un gesto figo, se si è promotori della campagna #odiareticosta. Così per dire”.

Insomma, la Lucarelli difende Salvini, che in tema di gesti dell’acciuga non ha mai dato mostra di essere secondo a nessuno. E di per sé alzare il dito medio non è che sia un gesto figo, ma bisogna pur contestualizzare l’azione di una diciannovenne che ha fatto un gesto dissacratorio e forse solo e soltanto quello, e per quel gesto ha pagato un presso altissimo. In breve, nella rete ci sono odiatori e odiatori, ci sono quelli che, durante un comizio,  possono permettersi di designare una bambola gonfiabile come la “sosia della Boldrini” e quelli che se fanno il gesto dell’acciuga si ritrovano contro i cani sciolti mordaci del potente di turno se non addirittura i perbenisti di sinistra che fanno del loro meglio per stigmatizzare e condannare. Sempre criticando, criticando, criticando, ma senza mai prendersi la briga di comprendere che si è trattato, tutt’al più, di uno sberleffo. La famosa pernacchia al passaggio pomposo e suntuoso del Re. Si chiama diritto di critica, diritto di satira, diritto a distruggere la sacralità di un mito, diritto a essere giovani e sbagliare anche pochino.

Il consigliere triestino Fabio Tuiach scappa dall’Italia e si arruola nella Legione Straniera

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“Inviterei anche io questa simpatica nonnina, (Liliana Segre) come Salvini, a bere un the. Massima stima, grande ammirazione però mi ha un po’ confuso e da profondamente cattolico mi sono sentito un po’ offeso perché ha detto che Gesù era ebreo”.

«Liliana Segre ha detto che Gesù Cristo era ebreo: da profondamente cattolico mi sono sentito offeso».

Questo l’intervento del consigliere comunale Fabio Tuiach durante la discussione sulla cittadinanza onoraria alla senatrice Segre.

A pochi giorni da questa gaffe Fabio Tuiach ha deciso di scappare dall’Italia,  lasciare la politica e la città di Trieste, per trasferirsi in Francia, rinunciare al suo incarico politico e prendere l’aspettativa dal suo lavoro da portuale e arruolarsi nella Legione Straniera.

«Sono in treno per la Francia, vedo se posso arruolarmi nella Legione straniera e cambiare vita. Per adesso mi prendo un mesetto di pausa dal lavoro e dal Comune, poi deciderò quale vita scegliere»

«Marciare ha degli effetti miracolosi sulla mente e io sono un uomo di sport. Sono sempre stato massacrato per la mia fede, anche i nostri santi partivano per le crociate con la benedizione del Papa».

«Io sono un guerriero e quando le cose si mettono male, vado a marciare. Ora, se passo le selezioni, avrei la possibilità di diventare francese e avere una seconda opportunità nella mia vita a 39 anni. Non so quanto starò via, forse un mese ma forse potrei non tornare più».

Tra le altre gaffe di Tuiach, quella secondo cuii Maometto era un “pedofilo” e il tentativo di far passare una mozione per vietare i gay pride.

fonti: leggo.it e globalist.it

Un ringraziamento all’avvocato Cathy La Torre che ha segnalato la notizia via Twitter.

Cathy La Torre e “Odiare ti costa”

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Sono sempre felice quando possodire di essermi sbagliato, e in questo caso lo sono. Ho sbagliato a sottovalutare il talento di Cathy La Torre, avvocato e attivista del mondo LGBT, ideatrice e strenuo difensore dell’iniziativa #odiareticosta. Quando apparirono i primi comunicati stampa su Facebook, “Odiare ti costa” mi sembrava uno slogan un po’ usurato e di maniera per definire una iniziativa lodevole negli intenti ma poco incisiva agli atti pratici, quella di portare gli haters della rete tutti in tribunale per diffamazione. Ma non sotto il profilo penale, che secondo gli organizzatori e i sostenitori dell’iniziativa avrebbe poca incisività per la modestia delle pene irrogate e per la troppa facilità a farla franca (va beh, qui però dipende dai punti di vista), bensì in sede civile, per colpire gli haters in quello che hanno di più caro al mondo, il portafoglio. E ci stanno riuscendo molto bene, se è vero come è vero che uno dei primi haters individuati è un certo “Michele” che di notte scrive cose inenarrabili sul conto di Cathy La Torre, e di giorno posta le sue fotografie di buon padre di famiglia. Pare che l’autore di offese del tipo “Mamma mia che cessa che sei, mi fai schifo, sei vomitevole” sia un agente di polizia penitenziaria. Un bel lavoro, dunque, e un ottimo biglietto da visita. Complimenti a Cathy La Torre e al suo staff.