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Un(‘) insegnante di Castel del Rio (Bologna) ha assegnato dei compiti ai suoi scolari. Tra domande di facile e banale risoluzione tipo “Come guarire molte malattie?” e “Come risolvere le desertificazioni?” c’è anche “Come facciamo a cacciare Salvini??“.
E allora Salvini si incazza. Si dichiara profondamente indignato, l’insegnante gliela deve pagare a tutti i costi, non ci vuole credere (e fa bene!) e promette ai suoi adepti di andare fino in fondo, di volere la testa del Battista e che quel marrano che ha osato dare dei compiti di simil fatta gliela pagherà e la pagherà all’intero popolo italiano che Salvini l’ha votato, oh, se la pagherà!
Solo che non era vero niente. Era una fake news. Però la reazione di Salvini era vera. Che, voglio dire, Salvini avrà pure degli strumenti molto più raffinati, come ministro dell’interno, per verificare la veridicità o meno di una notizia. E invece stavolta ci è cascato con tutte le scarpe.
Non è detto che le fake news siano tutte inutili. Qualcuna funziona da cartina di tornasole per evidenziare la suscettibilità delle persone. Propongo un premio speciale per chi ha messo in giro la bufala in questione che, guarda caso, non è stata sputtanata dai soliti debunker di stato. E c’è solo da chiedersene il perché.