Anche David Puente ha deciso di filtrarmi su Twitter

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Io non faccio uso smisurato di Twitter. Più che altro lo leggo tanto, quello sì, perché ho una combinazione di contributi e notizie piuttosto interessante e spesso le breaking news sono prima su Twitter che sui giornali (provare per credere, l’ho sperimentato in almeno quattro o cinque occasioni).

Però scrivo poco, anzi, pochissimo, faccio qualche commento (quelli sì), e rilancio gli articoli del blog, perché magari qualcuno viene a leggere quello che scrivo.

Comunque devo dire che anche su Twitter mi sono dato da fare a restare antipatico a un bel po’ di personcine e personaggetti che, evidentemente, non avendo altre preoccupazioni per il capo, hanno pensato bene di bannarmi e/o censurarmi a vari livelli. Che, poi, voglio dire, la censura su Twitter è sempre piuttosto blanda. Generalmente non si riesce mai a “bannare” del tutto una persona, tutto quello che si può fare è impedirgli di “vedere” i contenuti del proprio miniblog e, eventualmente, di commentare. Il primo impedimento abbiamo già visto che è facilmente aggirabile, quindi è possibile continuare a leggere tranquillamente quello che uno scrive.

L’ultima persona in ordine di tempo che ha messo un filtro sul mio account è David Puente (debunker di stato), che, seguendo le orme passate del suo amico, collega e mentore Paolo Attivissimo (debunker di stato svizzero), ha deciso che con me non si può parlare e mi ha messo il filtrino. Posso commentare, ma a lui i miei commenti non arrivano, non li legge, li ignora, ha altro da fare e insomma, vedremo in un post separato com’è andata la vicenda.

Per ora accontentevi di sapere che David Puente si aggiunge al gruppo di chi mi ha bannato composto finora da (che io sappia) lui, Paolo Attivissimo (che, per la verità, mi riulta aver rimosso i suoi filtri), Barbara Collevecchio, Asia Argento e Selvaggia Lucarelli.

Cioè, tutta gente che tra una minaccia di morte, una diffamazione, una diagnosi clinica, un blog sul Fatto Quotidiano abbandonato nel 2013, un’accusa di molestie sessuali su minori, un paio di condanne per diffamazione ha avuto il tempo e la voglia di bloccare ME che esprimo solo delle opinioni senza offendere nessuno. Queste non sono censure, sono medaglie al merito.