I nomi dei parlamentari che hanno richiesto il bonus da 600 euro

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E allora, visto che sono pubblici, li pubblico anch’io i nomi di codesti galantuomini parlamentari che hanno richiesto (e magari ottenuto) il bonus da 600 euro per le loro aziende. Me ne mancano due. Ma aggiornerò questo articolo man mano che andrò avanti con le ricerche.

Marco Rizzone (M5S)

Dichiarazione dei redditi 2019

Download (PDF, 12.7MB)

 

Elena Murelli – Lega

Dichiarazione dei redditi 2019:

Download (PDF, 1.34MB)

 

Andrea Dara – Lega

Dichiarazione dei redditi 2019:

Download (PDF, 1009KB)

Non chiedetemi come ho avuto questi dati, soprattutto quelli relativi alle dichiarazioni dei redditi di Lorsignori, sono dati pubblici, liberamente accessibili a tutti. Comunque, per dovere di trasparenza, vi comunico che sono tutti tratti dal sito web della Camera dei Deputati, anche se le fonti non si rivelano mai, ma a QUESTA fonte saprebbe accedere anche un bambino.

A livello locale spuntano fuori i nomi di Roberto Gravina (M5S, sindaco di Campobasso), Ubaldo Bocci (coordinatore del centro-destra a Firenze), Juri Imeri (sindaco di Treviglio, Lega), Anita Pirovano (che ha fatto outing, non so dirvi di più su di lei), Gianluca Forcolin (vicepresidente del Veneto, Lega), Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli (consiglieri regionali della Lega), Stefano Bargi (consigliere Lega dell’Emilia Romagna), Ivano Job (consigliere provinciale Trentino), Alessandro Puggioni (Liguria, Lega), Diego Sarno (consigliere regionale PD), Franco Mattiussi (FI, Friuli Venezia Giulia), Teresa Carbone (Consigliere regionale di Fratelli D’Italia), Tiziano Centis (Lista “i Cittadini, Friuli Venezia Giulia), Renzo Tondo (già presidente della regione Friuli), Moreno Pieroni (Uniti per le Marche), Arnold Schuler, Paul Koellensberger, Helmut Tauber (SVP), Claudio Leone e Matteo Gagliasso (consiglio regionale del Piemonte). Claudio Leone (Lega, dice di aver “provveduto allo storno delle cifre restituendo i due bonus”)-

Renzi dichiara:

“Mi colpisce il clima populista di caccia alle streghe che l’Inps ha instaurato. Dire e non dire, annunciare e non smentire, far circolare notizie false: ad esempio nessuno di Italia viva ha preso quei soldi, ma perché siamo stati coinvolti anche noi? Chi dovrebbe riflettere sulle proprie dimissioni non sono solo i tre parlamentari interessati ma anche e soprattutto il presidente Inps che da mesi dimostra di essere totalmente impreparato e incompetente​”.

ma “Repubblica” dichiara che tra i parlamentari interessati ce ne sarebbe anche uno di Italia Viva.

Restate in sintonia. #dimissionisubito