Alluvione: finalmente il Veneto si incazza

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Ho sempre pensato che il Veneto sia una regione meravigliosa, e che lo sia a prescindere dai suoi stessi abitanti.

Ho vissuto in Veneto per qualche anno e conosco molto bene queste persone che  sono state sempre abituate a fare dei miracoli e a tirar fuori dei risultati egregi addirittura dal niente.

Prendete il pandoro, per esempio. E’ una cosa assolutamente perfetta, soffice, quasi minimalista. Farina, burro, zucchero, uova, il segreto è nella lievitazione. Sbaglia un ingrediente e va tutto in mona.

O il Prosecco, la risposta italiana allo Champagne, più gentile, quasi più amabile, un vino che puoi bere a tutto pasto senza andare in ciucca mentre lo Champagne tira anche 12,5° e prova te a farne fuori una bottiglia.

I Veneti hanno tirato fuori solo nel ‘900 due papi, di quelli allevati a fetta di polenta tutti i giorni perché non c’era altro, lavoro nei campi, e se si voleva studiare c’era il seminario.

Oltre ai Veneti c’è stato solo Dio che nel mito della Genesi ha creato tutto un mondo dal nulla.

Si sono accorti, i Veneti, che il nulla è un materiale molto prezioso, ci si possono fare un sacco di cose. Ecco, forse, il perché a volte si sentono dei Padreterni.

Il Veneto è sott’acqua e alla televisione ce lo fanno vedere con almeno due o tre giorni di ritardo.

Berlusconi è andato lì e ha detto che in tempi brevi ghe pensi mì, trecento milioni di qui, poi il resto a conteggio dei danni, e i Veneti, che sono gente che si tira su le maniche, lo hanno criticato e contestato fino al midollo. A Vicenza. Nei servizi di Rai News (l’unica emittente televisiva decente di casa RAI, assieme a Rai Storia) è stato quasi un sollievo vedere giovani fradici fino al collo di umidità scagliarsi contro il presidente del consiglio.

Un sollievo tale da far dimenticare per un momento la domanda fatidica: "Dov’era questa gente quando Berlusconi faceva a pezzi l’Italia?" Ma i Veneti, si sa, hanno un senso dell’autonomia molto farlocco, anche se certamente più genuino e autentico di quello dei leghisti padani. I veneti son veneti, mica padani! Alla rudezza e alla grevità bossianica della cassoela i veneti rispondono con risi e bisi, baccalà alla vicentina, radicchio trevigiano alla piastra, Merlot, sarde in saor che non mi sono mai piaciute le sarde in saor ma è per dirvi che sono gente più raffinata, più gentile.

Hanno fatto, questo sì, un bel po’ di danaro e si sa che i schéi xé schéi e su quello non si discute, poi ognuno a casa propria.

Si stanno rendendo conto anche loro, come gli aquilani, che questo governo con le sue promesse li sta prendendo in giro e siccome a differenza degli aquilani loro possono agire direttamente sul loro territorio, perché Bertolaso è andato in pensione e la Protezione Civile non può fare danni, non quanti ne abbia fatti a L’Aquila, lo fanno, e sono anche parecchio incazzati.

Si sa. I xé sensibili…