Italia dei Valori e Partito Democratico: oscurare www.umoremaligno.it!

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Screenshot da www.umoremaligno.it

Sembra impossibile ma i lettori mi svegliano segnalandomi notizie che, diversamente, con il caldo che fa e che soffro in modo estremo, sarebbero sfuggite alla mia pur scarsamente vigile attenzione.

Così, apprendo dell’iniziativa dell’onorevole Ileana Argentin, appoggiata da un nutrito gruppo di parlamentari del Partito Democratico da una parte, e della Senatrice Bugnano dell’Italia dei Valori dall’altra, per l’oscuramento del blog “Umore Maligno”.

Leggiamo quello che dice la stessa Senatrice Bugnano a questo proposito:

“Le pagine del sito www.umoremaligno.it gravemente offensive nei confronti dei diversamente abili non meritano alcun commento. Gli autori di questi insulti deliranti vanno perseguiti nei modi e nelle forme previste dalla legge, a cominciare dall’eventuale chiusura della pagina web” (…)  “Dal Governo pero’ ci aspettiamo subito una ferma condanna e un deciso cambio di rotta nell’azione politica e sociale. E’ necessario contrastare ogni forma di discriminazione partendo dalla promozione di campagne informative per arrivare alla piena applicazione alle Direttive europee e ad un riordino della normativa riguardante i disabili. Il ministro alle Pari opportunita’, Elsa Fornero, si occupi al piu’ presto della materia, perche’ casi del genere non si ripetano mai piu'”

Dunque, il punto sarebbero le presunte offese arrecate sul web nei confronti dei disabili (evito di usare la stessa espressione “diversamente abili”, perché la trovo ingiustamente fuorviante) da parte di un sito che dice di sé:

“Umore Maligno è una libera repubblica satirica, costituita da autori liberi, indipendenti e legati dal solo vincolo del rifiuto di qualsiasi tabù, dogma, censura. La satira è innanzi tutto una manifestazione del libero pensiero e come tale non riconosce e non accetta limitazioni. Umore Maligno rigetta qualsiasi legge, norma, regolamento che ponga limiti alla libertà di espressione violando i diritti fondamentali dell’essere umano. La satira è un genere letterario che vuole evidenziare le contraddizioni della società e mettere in discussione l’ordine costituito attraverso qualsiasi artificio dialettico l’autore ritenga necessario, ivi compresi la blasfemia, il turpiloquio, l’insulto gratuito e discriminatorio. Non sta scritto da nessuna cazzo di parte che debba far ridere.”

Si può essere d’accordo o non d’accordo sulla visione di satira propugnata dal sito. Personalmente non lo sono. Il che non significa che io consideri fondate le obiezioni che hanno fatto sì che la cosiddetta “sinistra” si ritenesse legittimata di scagliarsi contro il sito chiedendone addirittura l’oscuramento.

Mi soffermo solo su una frase della Bugnano quando riferisce che “Gli autori di questi insulti deliranti vanno perseguiti nei modi e nelle forme previste dalla legge, a cominciare dall’eventuale chiusura della pagina web”

Allora:

a) gli autori degli insulti vanno perseguiti se si tratta di insulti e non se si tratta di libera espressione del pensiero attraverso la satira. Il discrimine lo stabilisce il giudice di merito, NON certo il parlamento, cui compete la funzione legislativa e non quella giudiziaria;

b) l'”eventuale chiusura della pagina web” andrebbe spiegata. Perché un conto è oscurare UNA pagina web in cui sono contenuti insulti o presunti tali, altro conto è oscurare l’accesso all’INTERO sito (quindi, anche a quelle pagine che ingiuriose non sono o non sono state riconosciute o dichiarate come tali);

c) La “chiusura della pagina web” non è “una forma prevista dalla legge”, è, casomai, una decisione accessoria del magistrato. E può essere (anzi, DEVE esserlo) conseguente a una condanna definitiva e passata in giudicato. Vale per tutti, non solo per i blogger cattivacci che fanno indignare il parlamento nelle calde giornate estive.

L’unico limite al diritto di critica e di satira è la legge penale. Se Lorsignori ritengono che la legge penale sia stata infranta, sporgano regolare querela alla magistratura. L’interrogazione parlamentare è una strada inefficace e che rivela la paura del palazzo nei confronti della rete. Quella stessa paura che spinge avanti il decreto intercettazioni che contiene il famoso articolo “ammazzablog”.

Tutto torna.