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Il blog sta arrivando ai 4000 articoli. Si chiamerebbero “post” ma non stiamo tanto lì a limare.
L’ho sembre detto che curare un blog è un po’ come curare un bimbetto, e quest’anno, il 25 aprile, il bimbo-blog compie anche 11 anni.
Oddio, qualche imbecille che ha tentato di tapparci la bocca c’è stato, ma siamo sempre qui e lui l’ha preso nello scodellavivande.
4000 articoli in 11 anni significa scrivere una media di un articolo al giorno. D’accordo, ci sono quelli brevi, alcuni (pochi, anzi, pochissimi) non sono nemmeno miei, ma è una specie di appuntamento quotidiano che ti fa tremare i polsi e che ti fa pensare, davanti al foglio bianco (tutti i post che scrivo li butto giù con l’editor di testo, poi li copio-incollo sulla piattaforma di WordPress) “Maremma cignala, e ora che cazzo scrivo?” Perché non ne hai sempre voglia, no, proprio no. Qualche volta, anzi, il blog non lo guardi nemmeno, che faccia il suo corso e la gente resti a per uno, tre, cinque, sette, nove giorni o quello che sia.
Però Marianna Gatta quant’ho scritto! E quanta gente apre un blog (oddio, ora sempre meno, casomai apre un account su Facebook, che non è esattamente la stessa cosa) per scriverci prima un post alla settimana, poi uno al mese, poi basta perché gli è venuto a noia.
Ecco, penso che ho fatto proprio una buona cosa e che, come dice Lino (tra i miei lettori più cari e affezionati) sono proprio “un bel ganzo”. Forse.