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E invece non era vero un accidente di niente.
Sakineh non è stata liberata, le immagini che la ritraevano assieme al figlio e al suo avvocato sono da far risalire agli inizi del mese, quando gli iraniani l’hanno riaccompagnata sul luogo del delitto per ricostruire la dinamica dei fatti a beneficio della TV nazionale.
Falso allarme, dunque, e sulla mia segnalazione di ieri per fortuna che ho messo una certa dose di formula dubitativa.
Quello che, invece, nessun quotidiano on line e nessuna fonte di informazione vi dirà mai è come si sia arrivati a costruire una notizia falsa che viene bevuta e ritrasmessa dagli organi di stampa occidentali come se fosse oro colato, senza nessun controllo e senza nessun tipo di formula dubitativa. Della serie "Il condizionale è d’obbligo".
La notizia, a dire il vero, l’ha data una ONG, il che è grave. Una delle tante associazioni di volontariato internazionali che pensano di poter manovrare il peso dell’opinione pubblica, o, peggio, pensano di poter manovrare l’opinione pubblica direttamente. E’ la stessa ONG che ha divulgato la notizia della impiccagione prevista il giorno successivo al comunicato.
Si sono sputtanati sulla pelle di una donna, e poi uno mi chiede "ma perché pensi sia giusto non dare un soldo alle ONG?", e mi sa che la prossima donazione che faccio sarà, tanto per cambiare, alla associazione per la cura e il recupero degli animali "Vita da cani", perché salvare gli animali è un dovere, fin quando ci sarà una ONG che fa carne da macello sulla pelle degli umani.