Rinviata la decisione della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento

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Sicché la decisione della Corte Costituzionale sulla legittimità o meno del "legittimo impedimento" è stata rinviata dal 14 dicembre al 10 o al 25 gennaio (non si sa ancora bene).

Non è certamente un rinvio tecnico, visto che ce lo conferma lo stesso neo presidente della Consulta De Siervo, che tende a precisare, si badi bene, "noi non siamo di parte".

Vorrei anche vedere il contrario!

De Siervo, però, sostiene che serva un clima più tranquillo per giudicare, e che, probabilmente, questa tranquillità non sarebbe garantita dalla concomitanza del voto di fiducia in Parlamento sul governo Berlusconi, prevista per la stessa data.

Ora:

a) la data del 14 dicembre per la decisione sul "legittimo impedimento" era stata prevista dalla Corte Costituzionale ben prima che venisse calendarizzata alla Camera per la discussione della mozione di fiducia, quindi in un momento in cui non c’era minimamente da dubitare sulla serenità di giudizio che avrebbe dovuto caratterizzare la decisione;

b) i poteri costituzionalmente garantiti (e il potere giudiziario è un potere costituzionalmente garantito) sono, proprio per questo, indipendenti.

Per cui, mi si spieghi perché il fatto che il potere politico debba decidere sul Presidente del Consiglio può influire sulla serenità di giudizio della Corte Costituzionale che è un potere a parte, ma soprattutto indipendente.

Il rinvio, dunque, acrà solo l’effetto di prolungare per circa un mese o qualcosa di più l’effetto del legittimo impedimento sul Presidente del Consiglio che:

a) se sarà messo in minoranza resterà in carica per il disbrigo degli affari correnti fino all’insediamento di un nuovo esecutivo (dunque, continuerà a usufruire del legittimo impedimento se e fino a quando sarà ancora legge dello stato a tutti gli effetti);

b) se incasserà la fiducia avrà la possibilità di pensare alle contromosse da prendere nel caso la consulta dovesse giudicare incostituzionale il legittimo impedimento.

Il rinvio non sarà certo un regalo a Berlusconi, ma non è neanche un segnale coerente per il paese.

E’ come se un treno ritardasse la partenza solo perché deve salire un passeggero che, guarda caso, quel giorno deve arrivare con la coincidenza di un autobus di un’autolinea pubblica.

"Il clima è troppo surriscaldato, vogliamo evitare letture politicizzate della sentenza", ha proseguito De Siervo.

E io che pensavo che la giustizia facesse il proprio corso a prescindere da tutti e da tutto.

Ma questo, forse, vale solo per i comuni cittadini.

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