Pur con qualche apertura, anche la BBC opta per i lucchetti-DRM

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È partita l’attesa serie "Backstage", i podcast curati e prodotti dalla BBC per "incoraggiare l’innovazione e sostenere nuovi talenti". La prima puntata offre una tavola rotonda con vari insider ed esperti britannici sul tema bollente del DRM e copyright. Rilasciati sotto la semplice licenza Creative Commons Attribution, i file possono essere scaricati in formato MPeg3 o Ogg Vorbis, e quindi manipolati e ri-distribuiti. Tutto bene allora? Nient’affatto. Il portavoce del BBC Trust apre infatti il podcast illustrando il Memorandum of Understanding firmato con Microsoft onde mettere i lucchetti al video on-demand che la Tv britannica si appresta a lanciare (si possono invare commenti fino al 31 marzo). Motivo per cui c’è chi non esita a parlare di alto tradimento: pur parlando da anni di aprire i propri archivi per consentirne a tutti il remix, ora quei video verranno infarciti di DRM e una volta scaricati (tramite il proprietario BBC iPlayer) sopravviveranno sul PC solo per una settimana. Se non bastasse, possono essere visti solo con Windows, nessuna opzione per altri sistemi incluso GNU/Linux. Ciò mentre la BBC dice di lavorare alla creazione di un "open standard" per il DRM, pur trattandosi di una cosa «totalmente, assolutamente, categoricamente impossibile».

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