Portafoglio
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Grandi quanto si vuole, ma sempre e solo rotture di coglioni. E poi i carabinieri non mi stanno simpatici.
No, è il fatto che non devi prendertela, che tutto si aggiusta, che c’è di peggio, che c’è la gente che muore di fame e tu ti preoccupi per una rogna, è il fatto che tutto è relativo davanti alla morte, che è una cosa vera, ma è anche una cosa banale e scontata.
Non sopporto chi ti dice "Non si preoccupi, c’è di peggio!". Perché poi qualcun altro ribatte che "Al peggio non c’è mai fine" e viandare di luoghi comuni.
Però ti girano i coglioni. Perché sei stato distratto come al tuo solito, perché è successo, perché devi fare decine di telefonate e non ne hai voglia, perché non hai la tua carta di credito, il tuo bancomat, le tue sicurezze (si sa, potrebbe sempre darsi il caso che ci sia una carestia improvvisa, lo scoppio della terza guerra mondiale, una pestilenza fulminante, queste "evenienze", insomma). Sembra quasi che, siccome devi morire, prima o poi, o perché siccome ad Haiti c’è in atto una tragedia, a te non possano ruotare le palle mentre sei vivo o mentre ti trovi dall’altra parte dell’emisfero.
Il giorno in cui morirò, qualcuno pochi minuti prima di trapassare mi dirà di non prendermela, e di pensare a quanti, più sfortunati di me, sono morti il giorno precedente, mentre io ho potuto godere di un giorno di vita in più.
Loro però potranno godere, in quel momento, l’ultimo, di un vaffanculo gratis. Un testamento spirituale.