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(screenshot da www.repubblica.it)
Il prof. ha bocciato il figlio, e lui, il genitore, naturalmente, lo ha picchiato.
Dico "naturalmente", perché è la naturale conseguenza e lo sfogo di chi sente minato il valore del suo apporto educativo familiare. La bocciatura fa sempre male. Non è il ragazzo che non ha studiato (perché nel qual caso gli scapaccioni sarebbero da dare a lui, non al prof, che oltretutto era di educazione musicale, due ore la settimana di orario), è la famiglia che si sente colpevole. Dunque, piuttosto che affrontare il male là dove si presenta (cioè dentro di sé) lo si aggredisce dove ci sembra di vederlo (nell’insegnante). Il prof lo ha denunciato e ora è agli arresti domiciliari.
Dico "naturalmente", perché è la naturale conseguenza e lo sfogo di chi sente minato il valore del suo apporto educativo familiare. La bocciatura fa sempre male. Non è il ragazzo che non ha studiato (perché nel qual caso gli scapaccioni sarebbero da dare a lui, non al prof, che oltretutto era di educazione musicale, due ore la settimana di orario), è la famiglia che si sente colpevole. Dunque, piuttosto che affrontare il male là dove si presenta (cioè dentro di sé) lo si aggredisce dove ci sembra di vederlo (nell’insegnante). Il prof lo ha denunciato e ora è agli arresti domiciliari.
Pietro Citati, dal canto suo, non si sa se sulla scia di questa notizia, coglie l’occasione per offrire un ricordo un po’ mieloso, ma certamente molto genuino, dei suoi anni di scuola, per finire col proporre il raddoppio dello stipendio degli insegnanti. Citati è un brav’uomo, le voci fuori dal coro che si susseguono sul forum di Repubblica istituito all’uopo, non lo sono.
Scrive Citati:
SONO così vecchio, che i professori della mia giovinezza avevano studiato ai tempi della Riforma Gentile. Non vorrei sopravvalutarla. Né vorrei sopravvalutare l’insegnamento dei miei professori di ginnasio e di liceo: conoscevano male le letterature straniere, e avevano la pessima abitudine di discutere interminabilmente le opinioni di Benedetto Croce su Dante o Leopardi o Ariosto. Ma ce n’erano alcuni straordinari. In primo luogo, meravigliosa conoscenza del greco e del latino, tanto che Giorgio Pasquali sosteneva che i migliori filologi classici provenivano dalle cattedre dei licei.
Scrive Citati:
SONO così vecchio, che i professori della mia giovinezza avevano studiato ai tempi della Riforma Gentile. Non vorrei sopravvalutarla. Né vorrei sopravvalutare l’insegnamento dei miei professori di ginnasio e di liceo: conoscevano male le letterature straniere, e avevano la pessima abitudine di discutere interminabilmente le opinioni di Benedetto Croce su Dante o Leopardi o Ariosto. Ma ce n’erano alcuni straordinari. In primo luogo, meravigliosa conoscenza del greco e del latino, tanto che Giorgio Pasquali sosteneva che i migliori filologi classici provenivano dalle cattedre dei licei.
[Il resto dell’intervento su Repubblica]