Parola alle parole: Episodio #17

In Camerun, “j’ai envie de tchop” vuol dire “Ho voglia di mangiare”

Screenshot del videoclip della canzone “Tchop” di Keblack su YouTube

Le diverse varianti della lingua francese, parlate nei quattro angoli del mondo, non sempre si somigliano. Nella nostra rubrica “Parola alle parole”, poniamo l’attenzione sulle parole o le espressioni che sono specifiche di una regione, un paese, una comunità, ma anche parole intraducibili che vengono mantenute in francese così come sono o che vengono tradotte solo a metà, e infine parole francesi adottate in altre lingue, che non vengono tradotte, ma a volte assumono un nuovo significato. Tutti i nostri episodi precedenti si possono trovare qui: Parola alle parole [fr, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione].

Oggi abbiamo scelto questi tre termini ed espressioni:

Маршрутка: in russo  questa parola, pronunciata ‘marshrutka’,  si riferisce a una rete di taxi collettivi, istituiti in epoca sovietica, che sopravvive in diversi paesi dello spazio post-sovietico, sia in Ucraina che in Asia centrale.

Questo termine deriva da due parole francesi [ru]: “marche” (marcia) e “route” (percorso) – la versione russa è adattata dal tedesco – e si riferisce allo spostamento di un oggetto dal suo punto di partenza a quello di arrivo. Nello scenario sovietico e post-sovietico questi minibus, che possono trasportare una ventina di persone sedute e altrettante in piedi, attendono di essere pieni, prima di partire su un itinerario noto a tutti, e si fermano su indicazione dei viaggiatori che pagano la loro corsa, passando l’importo agli altri passeggeri seduti davanti a loro.

La maršrutka è un simbolo di lunghi viaggi, spesso in condizioni disagevoli (freddo, lunga attesa, troppi passeggeri che litigano) e a suon di musica (a scelta dell’autista), e rimane un’esperienza di vita condivisa da molti paesi dell’ex Unione Sovietica, che conservano nelle loro lingue questa parola russa, senza tradurla. Questo cortometraggio kazako illustra bene il funzionamento delle maršrutka che circolano anche in campagna e nei villaggi vicini alle grandi città:

Batom, al plurale batons: significa “rossetto”, ma deriva dalla parola francese “bâton” (bastoncino),“pau” in portoghese, con riferimento alla sua forma. Si pronuncia quasi allo stesso modo che in francese, nonostante la lettera “m” alla fine, perché in portoghese si nasalizzano le “n” o le “m” che seguono una vocale.

Il portoghese ha importato diverse parole [pt] francesi dal mondo della moda e dei prodotti di bellezza. Ad esempio, in portoghese “maquillage” è diventato “maquiagem”, e “boutique” è diventato “butique”. Il termine è entrato nella cultura popolare e nelle canzoni [pt] che portano questo nome. “Batom” è anche il nome di un popolare cioccolatino del marchio Garoto (che significa “bambino”), la cui forma e dimensione ricordano quelle di un rossetto. 

Tchop: in Camerun, questa parola è un’espressione gergale, usata nella lingua della strada come sostantivo o verbo, per parlare del cibo o dell’azione di mangiare. Ma, ha anche un secondo significato che rimanda al cattivo umore di una persona. Questo articolo del sito Black Square fornisce alcuni esempi dell’uso del termine “Tchop”:

J’ai envie de tchop = ho voglia di mangiare.

Quand le professeur parle, ça me tchop = Quando l’insegnante parla, mi sui nervi.

L’espressione si trova tra diverse parole adottate dal Camfranglais, che è una delle lingue creole del Camerun, come il “Nouchi” parlato in Costa d’Avorio. Proveniente dall’ambiente studentesco di Yaoundé, il Camfranglais viene parlato in tutto il Camerun. Keblack, artista francese di origine congolese, ha usato “Tchop” come titolo di una delle sue canzoni di successo in cui parla del suo malumore in seguito a un’avventura amorosa finita male. Ecco il video del brano di Keblack Tchop” :

Se hai parole o frasi da condividere da inserire nella nostra rubrica “Parola alle parole”, contattaci: filip.noubel@globalvoices.org.