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Cani. Cani randagi, cani mordaci, cani sciolti, canili, cantoni, cannoni, Cannavaro, can can, il cane di su’ mà’, non si sente parlare altro che di cani.
La macchina dell’informazione, che si nutre di se stessa, è già scattata come i canini (!) di un cane che azzanna la povera vittima di turno.
Il giornalismo morde e lacera le carni dell’opinione pubblica stremata.
Un ragazzino di 11 anni è morto assalito da un branco di cani che erano fuggiti dal luogo di detenzione in cui si trovavano, e in cui certamente avevano vissuto inferni peggiori, vittime, più che di una natura matrigna e anche un po’ stronza, di amministrazioni comunali accondiscendenti anche sui maltrattamenti agli animali, sull’igiene inesistente di questi lager per "amici a quattro zampe", in cui sono stati rinvenuti veri e propri ossari, purché il problema non venga fuori, purché tutto vada bene e possibilmente nessuno se ne accorga.
Perché, si sa, le cose esistono solo dal momento in cui se ne parla e per il solo fatto che se ne parli.
E così il bambino è morto perché i cani sono assassini, esattamente come Cappuccetto Rosso è stata divorata perché il lupo è cattivo. Tanto poi c’è sempre il cacciatore, che invece è buono, a rimettere tutto in ordine, pup-pum, due fucilate e vissero tutti felici e contenti.
Tranne i genitori del povero bambino di 11 anni. Tranne la donna che è stata aggredita il giorno dopo, e un’altra signora di Parma, e chissà quante altre la cronaca vorrà mettere sotto i denti di una opinione pubblica affamata e assetata di sangue, forcaiola e pressappochista.
Vi prego davvero di donare il Vostro 5 per mille dell’IRPEF (adesso che tira aria di dichiarazione dei redditi) all’Associazione "Vita da Cani". Si occupano di cani disabili, di cani cosiddetti "difficili", di cani anziani e da laboratorio.
Potete anche adottarne uno a distanza, se volete. Fate quello che vi pare, ma fatelo. L’IBAN per chi ne ha bisogno è IT 70 I 07601 01600000013545264 intestato a Vita da Cani – Arese.
La macchina dell’informazione, che si nutre di se stessa, è già scattata come i canini (!) di un cane che azzanna la povera vittima di turno.
Il giornalismo morde e lacera le carni dell’opinione pubblica stremata.
Un ragazzino di 11 anni è morto assalito da un branco di cani che erano fuggiti dal luogo di detenzione in cui si trovavano, e in cui certamente avevano vissuto inferni peggiori, vittime, più che di una natura matrigna e anche un po’ stronza, di amministrazioni comunali accondiscendenti anche sui maltrattamenti agli animali, sull’igiene inesistente di questi lager per "amici a quattro zampe", in cui sono stati rinvenuti veri e propri ossari, purché il problema non venga fuori, purché tutto vada bene e possibilmente nessuno se ne accorga.
Perché, si sa, le cose esistono solo dal momento in cui se ne parla e per il solo fatto che se ne parli.
E così il bambino è morto perché i cani sono assassini, esattamente come Cappuccetto Rosso è stata divorata perché il lupo è cattivo. Tanto poi c’è sempre il cacciatore, che invece è buono, a rimettere tutto in ordine, pup-pum, due fucilate e vissero tutti felici e contenti.
Tranne i genitori del povero bambino di 11 anni. Tranne la donna che è stata aggredita il giorno dopo, e un’altra signora di Parma, e chissà quante altre la cronaca vorrà mettere sotto i denti di una opinione pubblica affamata e assetata di sangue, forcaiola e pressappochista.
Vi prego davvero di donare il Vostro 5 per mille dell’IRPEF (adesso che tira aria di dichiarazione dei redditi) all’Associazione "Vita da Cani". Si occupano di cani disabili, di cani cosiddetti "difficili", di cani anziani e da laboratorio.
Potete anche adottarne uno a distanza, se volete. Fate quello che vi pare, ma fatelo. L’IBAN per chi ne ha bisogno è IT 70 I 07601 01600000013545264 intestato a Vita da Cani – Arese.