Mi hanno fregato il giornale!

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Entri al lavoro con il TUO giornale sotto il braccio.

Il TUO giornale non è TUO perché ne condividi il contenuto. Non necessariamente. E’ TUO perché l’hai pagato un euro e venti presso il tuo edicolante e quell’euro e venti non l’hai rubato a nessuno.

Hai da fare. Sono solo scartoffie ma le DEVI fare (anche questa cosa del DOVER fare delle operazioni completamente inutili e/o voluttuarie non è mica da ridere…). Tempo totale delle scartoffie tre minuti. Tre minuti sono poco più della durata di una delle prime canzoni dei Beatles. Insomma, fai finta di cantare “We can work it out” e di starci largo.

Poi torni ESATTAMENTE dove avevi poggiato il TUO giornale. Non c’è più.

Non puoi nemmeno dire che te lo hanno fragato, perché accuseresti qualcuno di furto. “Qualcuno l’ha visto??” No, non l’ha visto nessuno. E tu, cazzo, l’avevi messo proprio lì. Ti senti scemo, anzi, ti ci fanno sentire. Perché TU lo sai che l’avevi messo lì (sì, proprio lì!!) ma loro lo sanno meglio di te che non c’era e comunque nessuno lo ha visto. Sicché, se nessuno lo ha visto è segno che, probabilmente, non c’era. Contorto quanto vi pare ma provate a metterci un briscolino, voi!

Il giornale in questione era “Il Fatto Quotidiano”. In breve, io non sono libero di comprarmi la Gazzetta del Rancore in pace (oh, ma sarò padrone??) che qualcuno me lo catuba. Non so se perché se lo voleva leggere lui o perché non voleva che lo leggessi io.

Speriamo gli metta fógo.

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