Merde, alors!

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Cattura
Fotografia tratta da www.corriere.it

 

Non si può più dire nulla. Non si può concludere un discorso con “Merde!” che subito ti ritrovi una valanga di attacchi on line (e non) da una serie di buonisti salviniani che non fanno altro che ripetere “Ma che volgarità!!””, “Ma Salvini non si merita le parolacce”, “Ma Salvini è un ministro della Repubblica!”, “Ma come si può?”, “Questa brutta parola”, “L’Europa fa schifo” (questa non c’entra nulla ma la dicono lo stesso). Eppure dai tempi della pronuncia dell’espressione incriminata da parte del generale Pierre Cambronne ne è passata di acqua sotto i ponti e la cosa ormai non dovrebbe scandalizzare nessuno. Lo usiamo anche noi, “merda!”, per esempio per tirare qualche accidente, e sono convinto che quello che ha pronunciato il ministro lussemburghese Asselborn intendesse andare in quella direzione.

Volgarità, dunque. Noi ne abbiamo un concetto molto ristretto. Associamo la volgarità sempre e soltanto all’uso del turpiloquio. Cioè, se io uso “Accidentaccio!” sono corretto mentre se uso “Merda!” sono volgare. Può anche essere. Ma non dimentichiamoci che quella del ministro Asselborn è stata l’espressione di uno scontento dovuto al fallito tentativo di interrompere Salvini che aveva detto una frase da far accapponare la pelle. Risultato: Asselborn è volgare, Salvini no.

E allora dobbiamo rivedere un po’ il concetto di volgarità, che non può essere sempre associato al fatto che quello che si dice sia o no una “parolaccia”. Perché Salvini ha detto:

“Non abbiamo l’esigenza di avere nuovi schiavi per soppiantare i figli che non facciamo più”

E magari pretendeva anche che gli lasciassero finire il discorso senza interrompere. Ed è vero che, fondamentalmente, non si dovrebbe interrompere qualcuno che parla (ce lo insegnano mamma e papà da piccoli) ma è anche vero che le dinamiche della comunicazione prevedono questi “stacchi” dettati più dall’emozione che dall’opportunità. Non è una giustificazione, ma una spiegazione. Ma come si fa a non considerare volgare e inopportuna una frase come quella di Salvini, detta in un contesto come quello europeo da un ministro italiano indagato dalla magistratura di Palermo per sequestro di persona per non aver fatto sbarcare per giorni una nave carica di disperati ribattezzati con l’appellativo “nuovi schiavi”??

Non sono le parole a essere volgari, ma la logica che le sottende e anche (su, via, diciamolo), la persona che le pronuncia.

Se Salvini dice (come ha detto): “La Boldrini è l’ipocrisia, il nulla fatto donna.” non usa parole che dànno scandalo (“ipocrisia”, “nulla” e “donna” sono espressioni regolarmente presenti nel nostro registro linguistico colloquiale) ma dice una roba da vergognarsi di stare al mondo.

E poi il volgare è chi dice “Merde!” Siamo i nuovi schiavi dell’ipocrisia.

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