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Colpiscono due cose nell’intervento di Gianni De Gennaro a margine della sentenza della Cassazione in merito ai crimini della Diaz e alle persone che, a vario titolo, sono state condannate in via definitiva, anche con l’applicazione temporanea della misura dell’interdizione dai pubblici uffici.
La prima è che ha dichiarato di provare dolore per le vittime, ma non ha chiesto scusa a nessuno.
La seconda è che ha manifestato umana solidarietà alle persone condannate.
Non sono un giustizialista e ritengo che una persona, per esempio Gianni De Gennaro, possa manifestare solidarietà a persone con cui ha lavorato e che stima personalmente, o di cui riconosce le capacità operative. Lo può fare, certo. Può anche andarli a trovare tutti i giorni, se crede. Ma da privato cittadino, non da componente dell’esecutivo.
C’è una bella differenza di ruoli tra il cittadino quando è in una funzione pubblica e quando esprime posizioni personali, private.
Non è stato giusto. Di più. E’ stato imbarazzante.