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Insomma, vi dicevo che il Monasterio dos Jeronimos a Belém, da solo, vale una visita a Lisbona. La foto del chiostro è solo esemplificativa, qui sotto c’è un brevissimo filmato (oh, cosa volete, l’ho fatto col cellulare, non sono mica Spielberg…) ancor più esemplificativo, nel senso che quando l’avrete visto non ci capirete un accidente, per cui andateci.
Ma non è solo un tempio di cultura e di spiritualità (che, francamente, della seconda, ne abbiamo piene le tasche), è anche e soprattutto il crogiuolo in cui nacque la semplice ma efficace ricetta dei Pastéis de Belém, piccoli pasticcini di pasta sfoglia e crème brulée da consumarsi con un caffé (ma io vi consiglio un Porto Ferrer!!) abbondantemente spolverati di zucchero a velo ma soprattutto di cannella.
Serviti ancora caldi e croccanti si sciolgono in bocca e costituiscono una vera e propria esperienza spirituale (quella vera!)
Si consumano preferibilmente nella Pasticceria di Belem, che dal 1877, su antica ricetta, ne sforna a centinaia al giorno.
E’ un luogo meraviglioso, ornato di azulejos, in cui troneggia una citazione dai Lusiadi di Luis de Cam