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La morte può essere uno spettacolo molto redditizio.
Specie quando si tratta di cadaveri da riesumare e da mostrare alla contemplazione ghiotta e un po’ copiosa di un pubblico che si preannuncia copioso.
Hanno riesumato la salma di Padre Pio. La esporranno alla venerazione dei fedeli in aprile, ma prima hanno voluto dare un’occhiatina al suo stato di conservazione. Capirete, dopo 40 anni…
Monsignor Domenico D’Ambrosio, vescovo di San Giovanni Rotondo ha dichiarato:
“Si vedono benissimo le ginocchia, le mani, i mezzi guanti, le unghie. Se padre Pio mi permette, è come se fosse passato un manicure.”
La gente quando non sa cosa dire, o deve dire qualcosa obtorto collo, giusto per uscire dall’imbarazzo del momento (un morto è sempre un morto, e non è un bello spettacolo da vedere, su via…) si affida a qualunque estemporaneità, anche al manicure.
Ma non contento di questo, Monsignor D’Ambrosio continua il suo racconto per il gusto dell’opinione pubblica pettegola, scandalistica e ficcanaso (l’intervento è riortato da Repubblica):
“Abbiamo aperto il sepolcro di san Pio che, sapete, è sotto un masso dove c’è un loculo scavato a circa un metro di profondità. Abbiamo estratto la prima cassa con tutti i sigilli, io ho verificato i sigilli, li abbiamo rotti e abbiamo aperto la prima cassa, piuttosto arrugginita”
Non si sa dove sia la notizia, quale informazione porti al cittadino il sapere che la prima cassa in cui era contenuto il corpo di San Pio da Pietralcina fosse arrugginita.
Ma l’alto prelato va oltre:
“l’intonaco era molto fresco quando è stato messo e quindi ha creato dell’umidità, che ha rovinato un po’ la cassa, dove ci sono il crocifisso e la scritta con i dati anagrafici di san Pio. Della seconda cassa è stato poi tagliato lo zinco, con grande maestria e anche con tanta devozione e delicatezza”
Ah, ecco la spiegazione che il pubblico agognava!
Ma cosa ha visto Monsignor D’Ambrosio?
“Si vedono tra l’altro i piedi, perché sapete che i padri cappuccini vengono sepolti scalzi. Non c’è nessun segno delle stimmate perché le stimmate sono scomparse, come è noto, al momento della sua morte”.
Quello che è certo è che ancora una volta la chiesa ha creato un’atmosfera di attesa sul nulla (certamente qualunque cadavere sepolto 40 anni fa nelle stesse condizioni si sarebbe ripresentato in condizioni analoghe), aspettando che il reperto venga esposto a chi aspetta di vederlo, anche se non si è ancora capito bene cosa ci sia di interessante da vedere.
Ma cio che è sì, interessante, è l’afflusso di persone che porterà senz’altro ricchezza e floridità nel commercio delle immaginette sacre, delle candele, e di tutto quanto fa spettacolo, perché quando si tratta di alimentare il feticismo che è in ciascuno di noi nessuno si tira indietro.
Resta lo scetticismo e, perché no, anche un senso di nausea allo stomaco.