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E’ chiaro ed evidente che la sentenza della Corte di Cassazione sulle violenze alla Diaz è una sentenza monca e insoddisfacente.
Restano nel limbo della prescrizione molte ipotesi di calunnia (ovvero del denunciare qualcuno sapendolo innocente), reato punibile nel massimo con otto anni di reclusione, e, quindi, prescrivibile in tempi più che sufficienti per celebrare un giudizio di merito.
Ma, soprattutto, sono prescritti i reati di lesioni volontarie e/o colpose, per cui le vittime non saranno risarcite.
In pratica, ci sono dei falsi e questo lo si può dire, ma non si può dire che tutti abbiano calunniato qualcuno, e non si può parlare di pestaggi.
La lista è vita. Ma è anche triste.