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Il mio datore di lavoro (facente parte della Pubblica Amministrazione) ha un indirizzo di posta elettronica certificata e conosce il mio.
Giorni fa mi ha spedito una comunicazione ordinaria (di cui conoscevo già il contenuto) per posta cartacea. Prezzo dell’affrancatura, 70 centesimi di euro.
Insomma, la Pubblica Amministrazione preferisce spendere 0,70 euro per dirmi una cosa che sapevo già (ma fin qui niente di male, ci vuole spesso una comunicazione scritta a seguito di quelle verbali) e per via ordinaria, col rischio che la lettera si perda e nel tempo di due giorni, anziché inviarmi la stessa comunicazione via PEC, con lo stesso valore di una raccomandata con ricevuta di ritorno, a costo zero e con notifica immediata.
Ah, i settanta centesimi li paghiamo noi, naturalmente.