Io NON do 10 euro a Santoro per serviziopubblico.it

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Michele Santoro chiede 10 euro per la sua nuova iniziativa http://www.serviziopubblico.it.

Molti auguri a lui per la sua iniziativa di realizzare servizi e interviste (per ora limitati alle signorine dell’entourage del Presidente del Consiglio) da destinare alla ritrasmissione in tutte quelle realtà  di comunicazione disponibili e, comunque "dovunque sarà possibile".

Ma io non gli verso un tubo.
Per questi motivi:

  • io verso già un canone di abbonamento (ufficialmente è una "tassa sul possesso del televisore") al servizio pubblico. E’ certo che non si tratta di un servizio pubblico vero e proprio, ma bisogna fare di tutto perché lo sia;
  • il nuovo sito di Santoro non dice che cosa sia l’Associazione "Servizio Pubblico", non presenta uno straccio di statuto, non c’è una pagina che si chiami "chi siamo" in cui si faccia il nome della loro sede legale, di un recapito di posta elettronica, di un fax, di un numero di telefono. Solo di come si possono versare i dieci euro di cui sopra (bonifico bancario, paypal e carta di credito). Posso almeno dedurli dalla dichiarazione dei redditi quei 10 euro? Ammesso che glieli voglia dare sarebbe carino che ce lo dicessero.
  • Chi sono i partners? Chi è questa "Mosaico Produzioni" linkata nella pagina del sito, e che produce per Micorosoft? [1] E che cos’è la Zero Studio s.r.l. di cui, invece, non c’è traccia di link?
  • i miei 10 euro dovrebbero servire per costruire una televisione "senza padroni economici e senza padrini politici". Bene, ma poi cosa ci faccio? Voglio dire, cosa è mio, di quella televisione, per quei 10 euro?? Se io sono il solo padrone economico di un qualcosa, almeno in compartecipazione, come faccio a non rischiare che, come è successo per "Il Fatto Quotidiano", chi gestisce quello di cui sono padrone non mi metta le pubblicità di Eni, Enel e compagnia bella?
  • i contenuti che il sito ha prodotto e produrrà, saranno redistribuiti almeno sotto una licenza Creative Commons? Potremo re-distribuire i video, i contributi audio, più generalmente tutto quello che viene prodotto senza scopo di lucro e senza rischiare di andare a infrangere qualche copyright del cavolo messo lì per tutelare, oltre che loro stessi, anche qualche giornalistino rampante o l’ennesima signorina charmante simbolo del nuovo web? Farà Santoro quello che la Rai non fa, ovvero considerare appartenente ai cittadini quello che viene prodotto coi soldi dei cittadini?
  • Santoro scrive "Tivvù" con due v e questo turba il mio senso estetico.
  • Santoro ha chiuso il rapporto con la RAI con una indennità di 2.300.000 euro con soluzione consensuale e bilaterale (quindi anche con il suo contributo alla definizione dei termini di quell’accordo economico) e adesso viene a chiedere 10 euro a me??

8 pensieri riguardo “Io NON do 10 euro a Santoro per serviziopubblico.it

  1. Single a trent'anni

    E invece ti frughi, sennò vuol dire che sei berlusconiano.

    P.S. l’anonimato su internet non è un diritto, l’anonimato non lo è mai. Ciascuno deve rispondere delle proprie azioni.

  2. Single a trent'anni

    P.S. dovresti vedere come si incazzano gli Opliti del Bene quando fai loro notare la cosa… l’ho fatto notare a uno di loro e la sua risposta è stata “si vede che leggi il Giornale, bravo”.

    Mamma mia come rosicano :D

  3. Daniele

    Ma secondo te uno come dici tu che ha preso tutti quei soldi, che bisogno avrebbe di mettere in piedi una roba così mastodontica e dispendiosa e sbattendosi così tanto? Non pensi che la libertà di espressione valga di più e che nn ci debba sempre e solo essere un tornaconto personale??? Cribbio ma possibile che la gente in questo paese sia sempre così venale e sospettosa su chiunque abbia un minimo di sensibilità e cultura? Ma guardati la Rai e Mediaset e nn rompere allora! Santoro ha già avuto i miei 10€ e sono strafelice di averli dati a un professionista che fa fior di inchieste non certo per un suo tornaconto essendo padroni! In ogni caso i soldi che ha guadagnato in Rai se li è strameritati visto il servizio reso ai cittadini e ha fatto guadagnare all’azienda molto di più con pubblicità e ascolti, al contrario degli strapagati Vespa, Ferrara, Sgarbi e Minzolini che invece hanno fatto perdere milioni alla R

  4. Merka

    Daniele ti spiego:
    1 – un sito del genere non è un opera mastodontica, ma un lavoro di un paio d’ore

    2 – Il sito esegue un dribbling perfetto tra le norme in vigore per quanto riguarda la responsabilità giuridica. Tanto per capirci, se Santoro scappa con i soldi (non accadrà ma è il peggio che potrebbe capitare) non gli si puo imputare nulla. Una raccolta fondi per l’oratorio risulterebbe piu controllabile rispetto al teatrino di serviziopubblico.
    3 – La Zerostudio srl è di proprietà di Santoro e moglie, la stessa società che ha tentato di eleggersi a società di produzione diretta di programmi aventi lo stesso Santoro come conduttore (leggi “farsi pagare di piu da chi ospita il programma e senza vincoli contrattuali sulle reti che vuole”) questo significa che si sta creando lo spazio da solo sul web, va bene, ma è passione personale o è un semplice business?
    4 – Non è possibile eleg

  5. Merka

    continua-
    4 – Non è possibile eleggersi a Stato come Santoro, millantando un servizio pubblico che di fatto non è.
    Diciamolo, è una persona intelligente, appassionato, gli piace il suo lavoro ma gli sta sui maroni Berlusconi, sa cosa dire per farsi ascoltare dalla gente, riesce a muovere qualcosa nelle persone. Come tutti i “bravi” nel proprio mestiere.
    E’ sulla base di questo che paragono Santoro a uno di quei tanti fannulloni beccati da Striscia. Vende (a 10 euro), esalta (a 10 euro) e imbroglia (sempre a 10 euro) la gente che vuole ascoltarlo. Perchè quella gente come lui vuole sentire di Berlusconi, dele mignotte pentite, degli intrallazzi e delle verità che il piu delle volte raggiungono l’affidabilità dei servizi sugli improbabili spiritelli raccontati da Berry a Mistero.

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