Io non compro piu’ da cartucce.it

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Sono il fortunato possessore di una stampante a getto d’inchiostro Canon pagata 75 euro in offerta speciale al supermercato.

Ha due cartucce, una a colori e l’altra in nero. Quando se ne esaurisce una (solitamente quella a colori), come da migliore tradizione la stampante si blocca e smette anche di funzionare come scanner e fax.

Dovete fare la scansione di un documento? Dovete mandare un fax urgente scritto al PC, e passare direttamente i dati alla linea telefonica? Cazzi vostri perché se la cartuccia a colori scende oltre quel dato livello vi attaccate.

Va bene, dico, ora le compro tutte e due, tanto anche il nero sta per tirare il calzino.

Il negozio sotto casa le ha. Originali perché quelle tarocche non le fanno. O non le tengono loro. Prezzo speciale per me, 58 euro.

Guardo la negoziante e dico: "Cazzo, per 58 euro ricompro la stampante nuova!"

La tipa, grassottella, tombolotta e con lo sguardo vitreo, mi dice "Questo è un discorso stupido, perché le cartucce in dotazione alla stampante contengono pochissimo inchiostro e non sono originali…"

"No? Non sono originali… dunque, fammi capire, le cartucce tarocche non esistono per questo tipo di stampante, ma la Canon, che fabbrica gli originali e la stampante, non mette nelle confezioni che cartucce compatibili di marche sconosciute? Sarebbe come se il pizzaiolo andasse a comprare le focaccine!

E poi, fammi capire, bellina, "Discorso stupido"? Cioè, io sto per darti 58 euro, un venticinquesimo del mio stipendio, e tu mi dici che è un discorso stupido se ce ne rimetto meno di venti per avere una stampante *nuova*??"

"No, non volevo offenderti, [bugia cosmica!, n.d.R] è che anche se vai da Mediaworld le paghi lo stesso prezzo…"

"Allora vado da Mediaworld così lì non mi dicono che faccio discorsi stupidi!"

Naturalmente non sono andato nemmeno da Mediaworld perché due cartucce a quel prezzo mi sembrano un latrocinio. Sono più di 100.000 delle vecchie lire, e per me le lire non sono un ricordo, bella nìcchera, sono una categoria dello spirito.

Sono andato, invece, su cartucce.it. Dove lo stesso materiale, spese di spedizione comprese, mi è costato 14 euro in meno. Che, voglio dire, buttali via, con questi chiari di luna…

E poi che bello, le ho comprate sul web, tecnologia pura, in un minuto ho riempito i dati, ho pagato con PeiPàlle (così non do nemmeno gli estremi della carta di credito a loro)e la spedizione è garantita in 24 ore.

Cazzo, come ho fatto a vivere senza internet fino al 1997?

Come diceva Battiato? "Cos’avrei visto del mondo senza questa luce??"

Non avrei visto un ciùfolo, ecco. Perché dopo una settimana l’ordinazione non era ancora arrivata.

Chiamo l’ineffabile servizio clienti e mi dice: "No, la sua ordinazione risulta rifiutata perché non pagata!"

Non pagata? Allora l’addebito sulla carta di credito di una settimana fa di soldini che vi sono entrati in tasca, anzi, in banca, e che vi stanno producendo interessi cos’è, un "pourboire" per il vostro disturbo?

"Oh, sì, adesso vedo, è stato un errore del server, sa, ultimamente è successo molto spesso…"

"Mandatemi la mia merce e subito!" (mode Lisbeth Salander ON)

A tutt’ora la mail di conferma dell’invio tramite corriere non è ancora arrivata. Ho pagato regolarmente il 23 giugno scorso.

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