222 total views, 1 views today
Questa sera la RAI trasmette il documentario "E’ stato morto un ragazzo" di Filippo Vendemmiati e dedicato alla storia di Federico Aldrovandi, partendo dai fatti occorsi nei pressi dell’Ippodromo di Ferrara, passando per i tempi estremamente dilatati con cui la famiglia ha appreso della morte del ragazzo, fino ad arrivare al procedimento penale che riguarda alcuni poliziotti, già condannati in primo grado per eccesso in legittima difesa (da cui sarebbe derivata la morte del ragazzo).
E’ un lavoro molto ben fatto, ha vinto il Premio David Di Donatello per la documentaristica, Vendemmiati è preciso e rigoroso.
E’ uscito in allegato a un volume per Promo Music Books, costa 19,90 euro, decisamente ben spesi (l’ho comprato presso lo shop di Beppe Grillo, che secondo me fa bene a distribuirlo).
La RAI, come è d’uopo, lo trasmette, da bravo servizio pubblico, su Rai Tre.
Solo che ce lo fanno vedere alle 23,35.
Perché qualcuno potrebbe anche saperne qualcosa di più, se lo si trasmettesse in prima serata, magari dopo le gigionerìe di Fazio.
Meglio trasmetterlo di sabato in quinta serata, quando i giovani sono fuori in discoteca, quando i vecchietti sono assonnati, quando i buoni padri di famiglia sono impegnati nello zapping dell’eros soft su qualche TV a pagamento.
Meglio trasmetterlo in sordina. Perché sapere di più sulla morte di Federico Aldrovandi potrebbe essere poco opportuno.
E’ un lavoro molto ben fatto, ha vinto il Premio David Di Donatello per la documentaristica, Vendemmiati è preciso e rigoroso.
E’ uscito in allegato a un volume per Promo Music Books, costa 19,90 euro, decisamente ben spesi (l’ho comprato presso lo shop di Beppe Grillo, che secondo me fa bene a distribuirlo).
La RAI, come è d’uopo, lo trasmette, da bravo servizio pubblico, su Rai Tre.
Solo che ce lo fanno vedere alle 23,35.
Perché qualcuno potrebbe anche saperne qualcosa di più, se lo si trasmettesse in prima serata, magari dopo le gigionerìe di Fazio.
Meglio trasmetterlo di sabato in quinta serata, quando i giovani sono fuori in discoteca, quando i vecchietti sono assonnati, quando i buoni padri di famiglia sono impegnati nello zapping dell’eros soft su qualche TV a pagamento.
Meglio trasmetterlo in sordina. Perché sapere di più sulla morte di Federico Aldrovandi potrebbe essere poco opportuno.