258 total views, 1 views today
Mi sono sempre chiesto che cosa ci sia nella testa di una persona che si accinge a fare una ricerca su Google, ma questa chiave che ha reindirizzato sul blog del mio www.classicistranieri.com le batte proprio tutte: c’è un signore (o una signora, o un ragazzetto, o una signorina…) che da Milano su Google ha digitato una ricerca attinente nientemeno che al trentaseiesimo canto dell’Inferno di Danto, canto che, notoriamente, non esiste, giacché l’Inferno dantesco ne conta "solo" trentaquattro.
Ci dev’essere un gusto insieme perverso e autocompiaciuto nel sentirsi assolutamente ridicoli, o a voler mettere alla prova Google che è uno strumento imperfetto e che, poverino, fa quello che può.
Non so come sarebbe iniziato il XXXVI dell’Inferno, ma so come sarebbe finito:
E lìberami, ognor da tutte queste balle
che cercano i cretini in Internètto.
E quindi uscimmo a riveder le stalle
giocandoci in un clicco l’intelletto.