Il Signor Rossi e Nonciclopedia hanno fatto la pace

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Dunque il signor Rossi e Nonciclopediahanno fatto pace.E’ stato un lunedì da sudori freddi per la libertà di espressione in rete, ma alla fine mannaggia ar diavoletto che cià fatto litigà’. Ma molte cose ancora non tornano. Cominciamo a vederle una per una, anche dalla parte del signor Rossi.

Sul sito del signor Rossi il 3 ottobre appare una nota firmata Tania Sachs (1) in cui si afferma:
“A un anno e mezzo circa dalla denuncia per diffamazione il magistrato in questi giorni ha riscontrato che gli elementi di reato per diffamazione esistono tutti e lo ha comunicato alle parti.”
Dunque se un magistrato ha comunicato alle parti gli estremi che, a suo giudizio, sussistebbero per il reato di diffamazione, allora vuol dire che è stato emesso un decreto di citazione diretta a giudizio, perché l’avviso di garanzia o quello di chiusura delle indagini preliminari vengono notificate solo agli indagati (e non alle parti in causa).
Nonciclopedia, da parte sua, affermava che
“Allo stato attuale non c’è stato alcun processo. Nessun magistrato ha contattato gli amministratori (che di conseguenza non hanno motivo di sentirsi in “torto”) (2)
Che non ci sia stato nessun processo è abbastanza comprensibile, ma il punto è che “Nonciclopedia afferma che nessun magistrato ha contattato gli amministratori”.
Ora, se un magistrato ti “contatta”, è
a) per sentirti come persona informata sui fatti (anche attraverso la polizia postale, come in questo caso);
b) per sentirti come parte lesa;
c) per indagarti formalmente.

Tania Sachs prosegue:
“In seguito alla comunicazione del magistrato, gli amministratori di quel sito hanno deciso autonomamente di chiudere il sito perché si sono evidentemente accorti di essere nel torto.” (1)
Quanto riportato dalla signora Sachs non è, evidentemente, del tutto corretto, perché il sito Nonciclopedia non ha mai chiuso, ha semplicemente cambiato la home page con link e aggiornamenti sullo stato della “querelle”.

Lo stesso giorno, sempre sul sito del signor Rossi, appare un’ulteriore nota dal titolo “Nonciclopedia: le precisazioni dell’avvocato” (3) (4).
E’ singolare vedere come la nota non sia firmata. Come non appaia, cioè, il nome dell’avvocato. Normalmente le note, specie se destinate alla pubblicazione, quando si tratta della difesa di un personaggio pubblico come il signor Rossi,  si firmano.

Comunque si legge: “In seguito a tale denuncia ed all’iscrizione della notizia di reato nell’apposito registro, l’Autorità inquirente, evidentemente ritenendo fondate le accuse mosse dall’Artista, ha effettuato le indagini preliminari volte ad individuare i soggetti che hanno concorso nel reato in questione.”

Quindi, secondo gli avvocati del signor Rossi le indagini si sono concluse. Non si sa, però (e qui sta il conquibus) se “i soggetti che hanno concorso nel reato in questione” siano stati effettivamente individuati. Se sì, chi sarebbero?
Contro chi sarebbe stata formulata l’accusa?
E’ un atto segreto? Non credo, visto che lo stesso giorno la signora Sachs dice che alle parti sarebbe arrivata una comunicazione. Quindi se tutte le parti l’hanno ricevuta, l’identità degli indagati dovrebbe essere pubblica.

Gli avvocati del signor Rossi proseguono chiarendo che “Nessuno, e tantomeno Vasco, ha mai messo in dubbio il diritto di satira e la libertà di pensiero e di espressione delle proprie opinioni, (…)” ed è un brano che personalmente trovo davvero molto interessante dal punto di vista stilistico, perché il signor Rossi non viene chiamato “il nostro assistito”, “il nostro cliente”, “il nostro patrocinato”, “l’Artista” (con quella “A” iniziale maiuscola che esprime rispetto e incute un po’ di timore reverenziale), bensì più confidenzialmente “Vasco”.
Io e il mio avvocato ci chiamiamo per nome e ci diamo del tu quando parliamo al telefono o prendiamo un caffè. Ma il mio avvocato, quando parla in mia vece e mi rappresenta in qualunque sede non scrive “Valerio mi significa quanto segue:”, oppure “Ritengo le Sue richieste nei confronti di Valerio del tutto destituite di fondamento”.

Alla fine, il “tutto è bene quel che finisce bene” (5), il lieto fine, il principe che sposa Cenerentola, la Bella che si innamora della bestia (“Bella” è maiuscolo, la “bestia” è minuscola, ci avete mai fatto caso?), il “vissero tutti felici e contenti”. Sul sito personale del signor Rossi è pubblicata una lettera che “i ragazzi di Nonciclopedia ci hanno scritto”.

Ma c’è un ultimo conquibus da risolvere. Le versioni della lettera dei “ragazzi di Nonciclopedia” sono diverse.
Quella pubblicata sul sito del signor Rossi recita infatti: Tania Sachs, la portavoce ufficiale del rocker, ha assicurato di poter ritirare la querela contro Nonciclopedia. ” mentre la versione pubblicata da  Nonciclopedia dice: “Tania Sachs, la portavoce ufficiale del rocker, ha assicurato che ritirerà la querela contro Nonciclopedia.”
Ora, se la grammatica, la sintassi e il vocabolario non sono un’opinione, una cosa è assicurare “di poter ritirare” una querela, altra cosa è assicurare “che ritirerà” la querela. Nella seconda c’è maggiore certezza, la prima lascia spalancata una possibilità che rimane pur sempre una possibilità.
E poi, scusate, ma la diffamazione è un reato perseguibile su querela di parte. La querela l’avrà firmata (necessariamente) il signor Rossi. Oppure sarà stata formalizzata dai suoi avvocati. Non vedo come la signora Tania Sachs possa affermare “che ritirerà la querela” o  “di poter ritirare la querela” contro Nonciclopedia. Non mi pare che sia lei la presunta vittima dell’inqualificabile reato.

Ma non importa. Tutto finisce a tarallucci e vino anche se la Coca Cola ti fa digerire.


(1) https://www.valeriodistefano.com/public/vascorossi01.png
(2) https://www.valeriodistefano.com/public/vascorossi02.png
(3) https://www.valeriodistefano.com/public/vascorossi03.png
(4) https://www.valeriodistefano.com/public/vascorossi04.png
(5) https://www.valeriodistefano.com/public/vascorossi05.png
(6) https://www.valeriodistefano.com/public/vascorossi06.png

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