177 total views, 1 views today
Già, ma come vivono i debunker, i tuttologi della notizia farlocca, i dispensatori di buoni consigli tecnologici e di vita, i “deus ex machina” della presidenza Boldrini sulle fake news on line l’emergenza coronavirus?
Ad andare a vedere il blog di Paolo Attivissimo, sembra quasi tutto normale. La gente gli chiede consigli e lui dà risposte. Anzi, non ne dà perché è oberato di richieste e quindi consiglia carinamente di seguire delle indicazioni. Il tema sono i vari messaggi che arrivano via testo e audio su WhatsApp (e di cui in parte ci siamo occupati anche noi, segno evidente che quando si vuole il tempo per scrivere due righe del tipo “state attenti” lo si trova sempre) e che riguardano contenuti non attendibili e possibilmente allarmistici (come la sopravvivenza del coronavirus sull’asfalto per ben 9 giorni).
E allora andiamo a vederli questi consigli: non prendere per veri messaggi provenienti da fonte non ufficiale, non sovraccaricare i debunker di segnalazioni (poveretti, tengono famiglia), non citare e non leggere siti che pubblicano notizie tarocche, non frequentare i gruppi WhatsApp che diffondono notizie allarmistiche non verificate, insomma, i soliti consigli del quotidiano debunking, un po’ come lavarsi spesso le mani, non portarsele agli occhi, stare a un metro di distanza almeno dalla persona più prossima, buon senso.
Ma poi… ma poi Attivissimo sente il dovere di uscire dal ruolo di esperto giornalista informatico e dal tema della discussione per dare consigli di ordine più generale:
Invece di perdere tempo e alimentare paranoie sui social, fate altro. Leggete un libro. Riordinate la casa. Guardate un film. Cucinate. Tenete un diario privato. Staccate gli occhi dallo schermo del telefonino e parlate con gli esseri umani che avete intorno. Date una mano a chi ha bisogno.
Ma certo. Leggere un libro arricchisce la mente, guardare un film può aiutare a distrarre, cucinare tiene lontana la mente dai cattivi pensieri. Parlare con gli esseri umani che ci circondano può essere una buona idea, ma Attivissimo si dimentica del metro di distanza di sicurezza da tenere; anche dare una mano a chi ha bisogno può essere una buona cosa, magari, che so, facendo una piccola donazione per una buona causa, così si evita di fare del volontariato in loco e di creare inutili assembramenti. Bravo!
E poi continua:
Se avete figli, giocate con loro. Aiutateli con i compiti. Imparate una lingua straniera. Fate quel lavoretto di casa che avete sempre rinviato perché non avevate tempo.
Ora io vorrei vedere chi è quel cane che, avendo del tempo a disposizione, non si mette a giocare coi propri figli e ad aiutarli nei compiti (che nessuno può aver dato loro perché le attività didattiche sono state sospese in fretta e in furia da un giorno all’altro). E poi chi è che non si studierebbe una lingua straniera nel pieno tempo del coronavirus che durerà sì e no un paio di mesi, quando per conoscere una lingua straniera non bastano anni di studio, perché non tutti hanno avuto la fortuna di nascere madrelingua inglese come lo stesso Attivissimo va rivendicando da tempo (però magari qualcuno uno straccio di laurea in lingue l’ha presa, nel frattempo, e non si è fermato al diploma di scuola superiore). Due mesi di studio anche intensivo di una lingua straniera dovrebbero essere appena sufficienti per conoscere il presente indicativo del verbo essere, quello dei verbi regolari, dire come ci si chiama, sono italiano, tu da dove vieni, ah, sì questo mi piace e quest’altro non mi piace, ma “imparare una lingua straniera”, per favore, quella è un’altra cosa.
E si arriva alla parte cruciale, quella che dà anche il titolo a questo scritto (se no cosa ce l’ho messo a fare?). Tra i consigli etici di opportune e proficue attività alternative da svolgere al tempo del coronavirus invece di stare appiccicati a WhatsApp, ecco che cosa tira fuori dal cilindro il Superlativo:
Se avete un partner, fate sesso (sicuro). Se non l’avete, siate creativi.
Ora, se uno ha un partner (che si intende possibilmente non occasionale) generalmente ci fa l’amore, non ci fa del generico “sesso”. Quella di Attivissimo ricorda un po’ da lontano la raccomandazione di Crosby, Stills, Nash e Young per cui “if you can’t be with the one you love, love the one you’re with!!“,se non fosse per quell’infelice chiusura per cui se uno non ha un partner deve essere “creativo”. Che minchia mi significa “siate creativi”? Cosa intende esattamente per “creatività” (in senso squisitamente sessuale, s’intende), Paolo Attivissimo? Non ce lo spiega. Qualcuno dei suoi fans lo specifica in commenti che riportano dei giochini di parole da scuola elementare e che non vale la pena citare in questa sede (forse pensava di essere simpatico). Insomma, se avete un partner buon per voi ma usate delle precauzioni, se non lo avete arrangiatevi. Del resto il Superlativo mica può avere una soluzione per tutto!