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Un concentrato di migliaia e migliaia di persone che si spostano e non trovi mai un posto a sedere nemmeno a pagarlo, e i vagoni che si impregnano del proverbiale odore di uova fritte e bacon che, preventivamente, ha inzuppato i vestiti e ogni altro accessorio personale.
Londra è piena di moquette. Dappertutto.
Moquette polverosa, naturalmente, portatrice di acari grossi come elefanti, che nelle case private, negli alberghi e in ogni altro luogo di ritrovo, vengono graziate con un sonnacchioso colpo di aspirapolvere.
E come trovano un po’ di moquette gli inglesi si tolgono le scarpe e ci appoggiano i piedi sopra.
Una irresistibile tentazione che fa denudare e sporcare le estremità.
E quando non ci sono le moquette si mette un maglione per terra (o sul marciapiede) e via di plantare a callo vivo.
Fa un po’ schifo, lo so ma conosco un italiano che ha le stesse ciabatte almeno da 10 anni (sì, è Egli!!) e sul suo Linux ha l’interfaccia grafica Gnome (che questa l’hanno capita giusto quelli che usano Gnome).