Gianfranco Fini era indagato. Chiesta l’archiviazione da parte della Procura di Roma

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Bene, adesso sappiamo che non ci sarebbero estremi di reato nella storia dell’appartamento di Montecarlo che ha coinvolto il Presidente della Camera Gianfranco Fini e per la quale la Procura della Repubblica ha chiesto l’archiviazione.

Ora, in senso puramente tecnico, la richiesta di archiviazione da parte della Procura non implica necessariamente e automaticamente che il Giudice per le Indagini Preliminari la conceda, ma diamo pure per scontato (perché è scontato) che sarà così, senza entrare nel merito delle accuse.

Quello che, invece, preme sottolineare è un particolare della notizia che mi lascia profondamente perplesso: il Presidente della Camera Gianfranco Fini è stato iscritto nel registro degli indagati e dovrebbe aver ricevuto ricevuto, come è d’obbligo, un avviso di garanzia.
Nessun indagato può, infatti, esercitare il sacrosanto ed irrinunciabile diritto alla difesa senza quello che i magistrati chiamano “atto dovuto” (sia pure con un linguaggio neutro e tipico di chi non è direttamente coinvolto).
Tanto meno, considerato che la legge dovrebbe essere uguale per tutti, il Presidente della Camera.

Tra un avviso di garanzia e una richiesta di archiviazione

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