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Luca non aveva che quattro anni.
Non poteva, quindi, decidere se curarsi con la medicina naturale, coi rimedi omeopatici o con qualunque altro tipo di medicamento o approccio clinico.
Luca è morto al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Tricase, a seguito di una gastroenterite. Gli è stato somministrato un bicchiere di tisana al finocchio.
Il padre di Luca non è uno sprovveduto, è uno psicoterapeuta, ex responsabile del Centro dell’Istituto di dinamica comportamentale di Ferrara, è un omeopata ed è presidente dell’AMOS, accademia nazionale di medicina omeosinergetica, che non so cosa voglia dire, ma insomma ne è presidente.
Del padre e della madre di Luca, ometto il nome, pure pubblicato dai giornali nella cronaca dei giorni scorsi, per pietà umana e pieno rispetto del sacrosanto e incrollabile diritto alla difesa.
Ma ora sono tutti e due indagati con l’accusa di omicidio colposo «per aver cagionato la morte del figlio Luca nato l’11 novembre 2007. Colpa consistita nell’omettere di prestargli le necessarie cure specialistiche pur in presenza di un perdurante grave e preoccupante quadro patologico».
E’ certamente sbagliato accostare la naturopatia all’omeopatia e fare di ogni erba un fascio. Indubbiamente in una tisana di fiocchio c’è più principio attivo di quanto ce ne sia in una diluzione dinamizzata, succussa e diluita all’ennesima potenza.
Sia come sia, Luca è morto. E probabilmente un farmaco allopatico poteva ancora salvargli la vita.
Non poteva, quindi, decidere se curarsi con la medicina naturale, coi rimedi omeopatici o con qualunque altro tipo di medicamento o approccio clinico.
Luca è morto al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Tricase, a seguito di una gastroenterite. Gli è stato somministrato un bicchiere di tisana al finocchio.
Il padre di Luca non è uno sprovveduto, è uno psicoterapeuta, ex responsabile del Centro dell’Istituto di dinamica comportamentale di Ferrara, è un omeopata ed è presidente dell’AMOS, accademia nazionale di medicina omeosinergetica, che non so cosa voglia dire, ma insomma ne è presidente.
Del padre e della madre di Luca, ometto il nome, pure pubblicato dai giornali nella cronaca dei giorni scorsi, per pietà umana e pieno rispetto del sacrosanto e incrollabile diritto alla difesa.
Ma ora sono tutti e due indagati con l’accusa di omicidio colposo «per aver cagionato la morte del figlio Luca nato l’11 novembre 2007. Colpa consistita nell’omettere di prestargli le necessarie cure specialistiche pur in presenza di un perdurante grave e preoccupante quadro patologico».
E’ certamente sbagliato accostare la naturopatia all’omeopatia e fare di ogni erba un fascio. Indubbiamente in una tisana di fiocchio c’è più principio attivo di quanto ce ne sia in una diluzione dinamizzata, succussa e diluita all’ennesima potenza.
Sia come sia, Luca è morto. E probabilmente un farmaco allopatico poteva ancora salvargli la vita.
Darwinismo spinto. I geni delle persone inadatte vengono rimossi dal pool.
Spiace perchè c’è di mezzo un bambino, magari incolpevole, ma madre natura – si sà – è impietosa.
Incredibile,la gastroenterite è un malattia seria che debilita enormemente l’organismo. Servono delle cure adatte