Franco Barbato si autosospende dalla carica di Parlamentare per un’inchiesta preannunciata dalla stampa

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L’onorevole Francesco Barbato (Italia dei Valori) ha annunciato quest’oggi la sua autosospensione dalla carica di parlamentare dopo aver appreso dai giornali di essere coinvolto in un’inchiesta del PM Woodcock della Procura della Repubblica di Napoli.

“Da domani in quest’Aula sarete 629: io mi autosospendo da deputato”. Ha detto.

E prima di entrare nell’aula di Montecitorio ha spiegato: “Non sono indagato, e in ogni caso la mia posizione è limpida. Ma la questione è un’altra. Se un politico finisce sui giornali perché coinvolto in un’inchiesta, è bene che non partecipi all’attività politica”.

C’è qualcosa che non torna. Barbato dice di non essere indagato. E se non è indagato perché si autosospende? Perché l’hanno scritto i giornali? Ma i giornali non dovrebbero emettere avvisi di garanzia, o avvisi di conclusione delle indagini, per quelli deve pensarci la magistratura inquirente. Non ci si autosospende in presenza di un sospetto. Lo si fa, casomai, se e quando questo atto è stato formalizzato e notificato alle parti. Non perché sia di per sé obbligatorio autosospendersi o dimettersi, ma perché non lo si fa solo per sentito dire.

E poi cosa vuol dire che uno si “autospende” (ovvero quando non si partecipa alle discussioni in aula o ai lavori delle commissioni di cui si fa parte)? Ce lo spiega lo stesso Barbato: “Ovviamente mi ridurranno lo stipendio, come accade quando non si partecipa all’attività parlamentare”. E’ una sorta di cassa integrazione volontaria, ma non certo un autolicenziamento dalla carica di deputato. Voglio dire, uno straccio di stipendio minimo dovrà pur prenderlo (anche chi è stato sospeso dallo stipendio e dalla funzione pubblica percepisce un assegno alimentare) e a occhio e croce lo “straccio” di stipendio minimo di un parlamentare deve essere assai più alto del minimo dei minimi che percepisce il dipendente pubblico sospeso d’ufficio per qualche inadempienza.

O si dimette (e lascia il posto al primo disponibile dei non eletti, possibilmente non indagato), o continua a fare il deputato facendosi nemmeno troppo scudo del principio costituzionale che stabilisce la colpevolezza dopo una sentenza definitiva passata in giudicato.

I deputati sono per legge 630. Si decida, o sta fuori o sta dentro. Al Parlamento, s’intende.

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