docplayer.it ripubblica abusivamente il mio “Difendere la privacy”

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Ho appena appreso che il sito docplayer.it ha ripubblicato, senza che io l’abbia minimamente caricato sul suo server, e senza la mia autorizzazione il mio libro “Difendere la privacy (e colpire gli scocciatori al portafoglio)”.

Qui la pagina che lo dimostra. La dicitura “Tutti i diritti riservati” è regolarmente (e sbadatamente) riportata nel titolo della pagina

in cui è visibile l’edizione PDF del file

Faccio presente che le mie inutili opere letterarie e non, inclusa “Difendere la privacy”, sono sotto Copyright. Non sono, cioè, liberamente riproducibili senza la mia specifica autorizzazione. Non sono sotto licenza Creative Commons, né, tanto meno, sotto licenza GNU. Le edizioni cartacee sono diponibili presso vari editori di self-made-booking (nel caso di “Difendere la privacy” è possibile acquistare il libro presso lulu.com). Le edizioni elettroniche sono tutte disponibili sulla mia biblioteca digitale classicistranieri.com. Sono gratuite, non voglio una lira per questo, chi vuole può scaricarli liberamente e senza nessun costo, ma non può, ad esempio, cederli ad altri, redistribuirli, metterli su altri siti (come è capitato con docplayer.it), includerli in biblioteche virtuali o cd e dvd rom, rivenderli, usarli a fini di lucro o di profitto a meno che io non glielo permetta.

L’articolo 171 della legge sul diritto d’autore recita:

Salvo quanto previsto dall’art. 171-bis e dall’articolo 171-ter è punito con la multa da euro 51 (lire 100.000) a euro 2.065 (lire 4 milioni) chiunque senza averne diritto, a qualsiasi scopo e in qualsiasi forma:
a) riproduce, trascrive, recita in pubblico, diffonde, vende o mette in vendita o pone altrimenti in commercio un’opera altrui o ne rivela il contenuto prima che sia reso pubblico, o introduce e mette in circolazione nello Stato esemplari prodotti all’estero contrariamente alla legge italiana;
a-bis) mette a disposizione del pubblico, immettendola in un sistema di reti telematiche, mediante connessioni di qualsiasi genere, un’opera dell’ingegno protetta, o parte di essa;
b) rappresenta, esegue o recita in pubblico o diffonde, con o senza variazioni od aggiunte, un’opera altrui adatta a pubblico spettacolo od una composizione musicale. La rappresentazione o esecuzione comprende la proiezione pubblica dell’opera cinematografica, l’esecuzione in pubblico delle composizioni musicali inserite nelle opere cinematografiche e la radiodiffusione mediante altoparlante azionato in pubblico;
c) compie i fatti indicati nelle precedenti lettere mediante una delle forme di elaborazione previste da questa legge;
d) riproduce un numero di esemplari o esegue o rappresenta un numero di esecuzioni o di rappresentazioni maggiore di quello che aveva il diritto rispettivamente di riprodurre o di rappresentare;
e) riproduce con qualsiasi processo di duplicazione dischi o altri apparecchi analoghi o li smercia, ovvero introduce nel territorio dello Stato le riproduzioni così fatte all’estero;
f) in violazione dell’art. 79 ritrasmette su filo o per radio o registra in dischi fonografici o altri apparecchi analoghi le trasmissioni o ritrasmissioni radiofoniche o smercia i dischi fonografici o altri apparecchi indebitamente registrati.
Chiunque commette la violazione di cui al primo comma, lettera a-bis), è ammesso a pagare, prima dell’apertura del dibattimento, ovvero prima dell’emissione del decreto penale di condanna, una somma corrispondente alla metà del massimo della pena stabilita dal primo comma per il reato commesso, oltre le spese del procedimento. Il pagamento estingue il reato.
La pena è della reclusione fino ad un anno o della multa non inferiore a euro 516 (lire 1.000.000), se i reati di cui sopra sono commessi sopra un’opera altrui non destinata alla pubblicità ovvero con usurpazione della paternità dell’opera, ovvero con deformazione, mutilazione o altra modificazione dell’opera medesima, qualora ne risulti offesa all’onere od alla reputazione dell’autore.
La violazione delle disposizioni di cui al terzo ed al quarto comma dell’articolo 68 comporta la sospensione della attività di fotocopia, xerocopia o analogo sistema di riproduzione da sei mesi ad un anno nonché la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 1.032 a euro 5.164 (due a dieci milioni di lire).

Sarà difficile farlo valere nei confronti della società che ha resistrato il dominio docplayer.it, visto che si trova nel Regno Unito:

ma forse sarà possibile ottenere l’oscuramento della pagina, se non dell’intero sito, per il pubblico italiano, così come è successo per quei poveracci del gutenberg.org, che di reati non ne hanno proprio commessi. Staremo a vedere, certo è che non me ne starò con le mani in mano, anzi, vi preannuncio, a tempo debito, la pubblicazione di un articolo per un fatto analogo, di cui, però, per ora non vi posso dire nulla. Sì, mi girano i coglioni. Ma a volano.


AGGIORNAMENTO DEL 13/07/2020: Per il tramite del mio legale, l’Avv. Laura Avolio del Foro di Teramo, abbiamo inviato all’intestatario del sito, con sede nel Regno Unito, la seguente lettera di diffida:

Download (PDF, 55KB)


AGGIORNAMENTO DEL 15/07/2020:

Il libro è ancora ospitato e illecitamente riprodotto sulle pagine di docplayer.it (il link è questo: https://docplayer.it/1059945-Valerio-di-stefano-difendere-la-privacy-e-colpire-gli-scocciatori-al-portafoglio-2009-tutti-i-diritti-riservati.html), e reperibile anche tramite la ricerca su Google, come dimostrato dal seguente screenshot:

Ma chi sono quelli di docplayer.it? Di che cosa si occupano? Dicono di loro:

“Forniamo gli strumenti comodi e gratuiti per pubblicare e scambiare le informazioni.” (…) “Tramite il nostro sito troverete i libri per gli esami, temi scritti e diversi manuali autodidattici. La biblioteca del sito calcola migliaia di libri e articoli dedicati a diverse discipline.”

Hanno una biblioteca di contributi notevolissima, non mi interessa sapere se siano in linea o no con le leggi italiane sul copyright, so solo che io non ho dato nessuna autorizzazione per la pubblicazione del MIO libro e tanto mi basta.

Chiunque può pubblicare un documento, anzi, ci tengono a far sapere che:

“Caricate tutto quello che volete! La dimensione dei file non è limitata. Potete pubblicare qualunque quantità dei documenti in formato PDF, Microsoft Word e PowerPoint. (…) Tutti i file caricati sul sito vengono automaticamente adattati per la loro visualizzaizone su iPad, iPhone, Android ed altre piattoforme. (…) Possibilità di mostrare documenti senza scaricarli direttament nel browser’s window. E’ molto comodo”

A parte lo svarione dei “browser’s” (non è un genitivo sassone, nè un’apocope della terza persona singolare del presente indicativo del verbo “to be”, per dirla alla Paolo Attivissimo), è da presumere che CHIUNQUE possa caricare QUALSIASI cosa. E questo non va decisamente bene. Il Wikipedia-pensiero sta facendo danni, il fatto che chiunque possa fare quello che vuole e contribuire alla realizzazione di qualunque sito fa male alla conoscenza, alla cultura libera (ma libera veramente), ai diritti intellettuali, alle Creative Commons e al web.

Ma abbiamo visto e documentato che docplayer.it è un sito intestato a 101domain.com, una società che ha sede nel Regno Unito, a cui il mio legale ha inviato una lettera di segnalazione. Ma che cos’è 101domain? E’ semplice, è un seller e reseller (un venditore, in sostanza) di domini:

Andiamo a cercare la stringa “docplayer.it” ed ecco quello a cui si arriva:

Il sito è in vendita per 149 dollari USA. Nemmeno tanto. Il mio lavoro e quello di tanti altri valgono SOLO 149 dollari. Quasi quasi me lo comprerei per svuotarlo di tutto e per mettere una pagina di avviso di violazione del diritto d’autore, se ne avessi voglia, tempo e dedizione. I soldi non sono un problema, ho dato 10.000 euro a Liber Liber, posso dare 149 dollari anche a loro. Ma preferisco spendere il mio denaro in cose più interessanti e divertenti, sigari, libri, fare la spesa, gelati, cocacola, birra, aperitivi con gli amici, connessione internet. Non ne vale certo la pena.

149 dollari per ripubblicare il lavoro degli altri. E io che gestisco una biblioteca virtuale cercando di stare attento anche alle pagliuzze e alle travi negli occhi del fratello!


AGGIORNAMENTO DEL 21/07/2020:

Il nostro lettore Andrea Lanzarotto mi comunica che il sito docplayer.it sarebbe intestato a un russo, tale Vladimir Nesterenko. Si sa che i russi sono particolarmente specializzati nelle violazioni del copyright e ormai non c’è più da stupirsi di niente. Ma sto cercando di risolvere il problema ALLA RADICE e vi terrò informati di questo. Stay tuned.


AGGIORNAMENTO DEL 23/07/2020:

Ho pubblicato il risultato delle mie ulteriori indagini informatiche sull’articolo:

Aggiornamenti sul caso docplayer.it e 101domain.com

3 pensieri riguardo “docplayer.it ripubblica abusivamente il mio “Difendere la privacy”

  1. Marika Nadali

    Ho un blog – lastufaeconomica – Sono capitata per caso su DOCPLAYER e ho visto pubblicato tutto un mio contest, il secondo, sulle erbe e spezie . Completo di ricette e foto, bello, ma non ne sapevo nulla. Ora le ricette possono essere visto sul mio blog, è aperto a tutti, ma non capisco perchè un certo docplayer, (ma chi è) le può pubblicare senza avvisarmi. Vorrei capirne di più, Valerio, mi puoi aiutare? Grazie.

  2. Isabella

    Buongiorno, ho letto su questa pagina che anche tu sei stato vittima di violazione sui diritti d’autore. Purtroppo mi sono resa conto che la mia tesi non solo è online su docplayer, ma anche su innumerevoli altri siti. Non puoi capire come mi sento…ma forse si perchè ne sei stato vittima anche tu….come possiamo far valere i nostri diritti? Dovremmo chiedere alla polizia postale?

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