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Ringrazio Roberto Scaglione di Palermo che mi segnala la pagina di “Sicilia Informazioni” secondo cui una docente precaria, arrivata a protestare con lo strumento dello sciopero della fame, davanti all’Ufficio Scolastico Provinciale di Palermo, è stata ricoverata in seguito a un malore.
La protesta dei precari non è l’inizativa di pochi estremisti, magari disperati, neopannelliani della scuola, è il segno che il marciume della scuola pubblica sta mandando in cancrena la stessa società civile.
E’ vero che il precariato della scuola è stato per anni una sorta di ammortizzatore sociale a basso costo per lo stato e a reddito accettabile per chi veniva assunto per incarichi a tempo determinato. Ma ora la gente è disperata davvero, ed è solo adesso che si guarda ai mali della scuola pubblica, che finché c’era un tozzo di pane per tutti nessuno denunciava niente.
Finché alcune cattedre erano regolarmente a 14 ore più 4 di disposizione le cose stavano bene a tutti. Ma oggi di scuola si muore, e non è più il caso di recriminare o guardare troppo per il sottile.
La protesta dei precari non è l’inizativa di pochi estremisti, magari disperati, neopannelliani della scuola, è il segno che il marciume della scuola pubblica sta mandando in cancrena la stessa società civile.
E’ vero che il precariato della scuola è stato per anni una sorta di ammortizzatore sociale a basso costo per lo stato e a reddito accettabile per chi veniva assunto per incarichi a tempo determinato. Ma ora la gente è disperata davvero, ed è solo adesso che si guarda ai mali della scuola pubblica, che finché c’era un tozzo di pane per tutti nessuno denunciava niente.
Finché alcune cattedre erano regolarmente a 14 ore più 4 di disposizione le cose stavano bene a tutti. Ma oggi di scuola si muore, e non è più il caso di recriminare o guardare troppo per il sottile.
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