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Conto Arancio è un buon prodotto.
Diciamocela tutta, è un ottimo prodotto. L’ho consigliato e continuo a consigliarlo a tutti.
E’ un conto di deposito che offre dei tassi di interesse decisamente più alti rispetto al mercato tradizionale. Anche se c’è da dire che nel mondo delle banche on line si trova di meglio.
Ma sono olandesi, nordici, granici. E’ sempre meglio darli a loro che averli sotto il mattone.Oggi ho ricevuto una loro lettera di qualche giorno fa.
Mi dicevano che per accreditarmi un bonifico in entrata (avrebbe potuto tranquillamente essere quello dello stipendio) avevano bisogno di un modulo firmato e timbrato dalla mia banca “fisica”, in cui si attestava che io ero io.
La documentazione che avevo prodotto per l’apertura del conto non bastava più.
Già, e com’è che era bastata fino all’altro ieri?
E perché per dimostrare che quella persona è QUELLA non un’altra si fidano più di ciò che dice una banca concorrente (ma evidentemente gradita nel meccanismo perverso che contraddistingue tutte le banche, on line o no, presenti in Italia) di ciò che dice una carta d’identità o qualsiasi altro documento di riconoscimento valido?
“Sa, è la procedura, una disposizione dell’ABI, un decreto attuativo, è soprattutto nel Suo interesse [sì, sì, certo, certo…], una norma antiriciclaggio [io non riciclo proprio nulla, a parte la carta, la plastica e il vetro!]”
Diciamocela tutta, è un ottimo prodotto. L’ho consigliato e continuo a consigliarlo a tutti.
E’ un conto di deposito che offre dei tassi di interesse decisamente più alti rispetto al mercato tradizionale. Anche se c’è da dire che nel mondo delle banche on line si trova di meglio.
Ma sono olandesi, nordici, granici. E’ sempre meglio darli a loro che averli sotto il mattone.Oggi ho ricevuto una loro lettera di qualche giorno fa.
Mi dicevano che per accreditarmi un bonifico in entrata (avrebbe potuto tranquillamente essere quello dello stipendio) avevano bisogno di un modulo firmato e timbrato dalla mia banca “fisica”, in cui si attestava che io ero io.
La documentazione che avevo prodotto per l’apertura del conto non bastava più.
Già, e com’è che era bastata fino all’altro ieri?
E perché per dimostrare che quella persona è QUELLA non un’altra si fidano più di ciò che dice una banca concorrente (ma evidentemente gradita nel meccanismo perverso che contraddistingue tutte le banche, on line o no, presenti in Italia) di ciò che dice una carta d’identità o qualsiasi altro documento di riconoscimento valido?
“Sa, è la procedura, una disposizione dell’ABI, un decreto attuativo, è soprattutto nel Suo interesse [sì, sì, certo, certo…], una norma antiriciclaggio [io non riciclo proprio nulla, a parte la carta, la plastica e il vetro!]”
Dovremmo essere in uno stato di diritto. Invece siamo in uno stato di burocrazia bancaria.