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Credo di conservare in quel (bel) paese alcuni dei ricordi migliori della mia vita. Ci ho lavorato con entusiasmo, speranza e un briciolo di incoscienza. Ma ci sono stato benissimo, alla faccia delle difficoltà e di tutti quello che poteva conseguirne.
Un giorno, appena un mese e mezzo prima di sposarmi e di trasferirmi, ricevetti una lettera dell’Ufficio Anagrafe che mi offriva di diventare cittadino residente (anziché “domiciliato”), possibilità che non sfruttai.
Li trovavo veramente curiosi i cittadellesi, enigmatici come le mura che racchiudono il centro storico, che coi loro secoli di storia ne avrebbero di vicende da raccontare.
Brava gente, senza troppi grilli per il capo. Ovvio, qualcuno è un po’ fissato con gli “schèi”, ma questa è una caratteristica panveneta e non è certo propria di questa o di quella località.
Il sindaco di Cittadella, nonché deputato della Repubblica (della Repubblica, sia detto chiaramente e non della Padania!) Massimo Bitonci ha disposto il divieto di vendita del kebab nel centro storico e nelle vicinanze.
Le motivazioni sono contenute in questa dichiarazione: ”non sono certamente alimenti che fanno parte della nostra tradizione e della nostra identità, senza considerare che, nei luoghi dove se ne è permessa l’indiscriminata apertura, le amministrazioni comunali e i cittadini si sono pentiti amaramente”.
Sul fatto che l’alimento non faccia parte della nostra identità si potrebbe obiettare che questa non ci appare una osservazione di particolare pregio a favore dell’ipotesi antikebabista. Neppure i pomodori, il cacao, le patate, il mais sono prodotti dela nostra tradizione, vengono dall’America, eppure i veneti con il mais usano fare polenta che considerano (quella sì) “della nostra identità”, la pizza con la pummarola ‘n coppa è segnatamente napoletana, eppure in Veneto viene servita in modalità e gusti splendidi. Il kebab è una vivanda mediterranea, intendendo per “mediterraneo” il fatto che il Veneto si affaccia sul Mar Mediterraneo esattamente come ci si affacciano alcuni paesi nordafricani, la tradizione del cous-cous e delle sarde in saor è la stessa, solo che non lo sappiamo.
Il baccalà alla vicentina altro non è che un mantecato di stoccafisso. E lo stoccafisso viene dalla Norvegia, fa forse parte dell’identità veneta?
Proibire la vendita del kebab a Cittadella è come proibire la vendita dello Spritz a Pantelleria.
C’è solo da aspettare che a Cittadella, o nelle zone limitrofe, qualcuno si attrezzi per mettere su un hamburgerificio in forma di Fast Food con salse di senape e ketchup in bidoni di plastica, che si mettano a vendere polpette in mezzo a panini morbidi al sesamo con mezza foglia di lattuga e una sottiletta di formaggio arancione, per vedere se i permessi verranno rilasciati o meno, ma c’è da scommettere che in quel caso le amministrazioni comunali non si pentiranno amaramente.