Chiesti 30 anni di reclusione al Processo di Appello contro Alberto Stasi

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Allora, vediamo se riesco a mantenere "un punto di vista neutrale", come dice Wikipedia, e ad essere sereno e obiettivo.

Si sta svolgendo il processo di appello a carico di Alberto Stasi per l’omicidio di Chiara Poggi. Il processo di primo grado si svolse con il rito abbreviato e vide assolto Stasi per mancanza e/o incongruenza di prove.

La Procura della Repubblica ha interposto appello. Come è suo diritto. Ritiene, come è suo diritto, che Stasi sia colpevole e ci tiene, come è suo dovere, a dimostrarlo.

Oggi c’è stata la requisitoria del Pubblico Ministero che ha chiesto per Stasi la condanna a trent’anni di reclusione, sottolineando l’aggravante della crudeltà.

Però ha detto anche un’altra cosa: "Rimane fermo che non c’è il movente"

Non c’è COSAAAAA?

Ora, da che mondo è mondo, in un processo si deve individuare il presunto autore del fatto, la vittima e il perché quel fatto sia stato commesso. Cioè bisogno dimostrare il dolo, ovvero che quel fatto è stato commesso con intenzionalità e chiarirne tutte le circostanze oggettive e psicologiche.

Io spero con tutto il cuore che il Pubblico Ministero abbia portato in udienza elementi di colpevolezza che vadano ben oltre, e che permettano di condannare Stasi, se ritenuto colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio. Ma come può non esserci ragionevole dubbio se non c’è un movente?

Si parla di un SMS. Un SMS "che Stasi avrebbe mandato circa 30 ore prima del delitto della sua fidanzata all’amico Marco Panzarasa, che si trovava al mare in Liguria. Il pg nell’evidenziare l’esistenza di questo sms spuntato nei tabulati telefonici ha spiegato alla Corte d’assise d’appello che non si riesce a capire il suo contenuto in quanto è stato cancellato sia sul cellulare del mittente sia su quello del destinatario. Per la pubblica accusa questo sms significherebbe che Stasi nella notte fra l’11 e il 12 agosto 2007 aveva segnalato all’amico "un’emergenza"." (1)

Ma se l’SMS è stato cancellato sia dal telefono del mittente che da quello del destinatario, come si fa a dire che si tratta di "un’emergenza"?

C’è qualcosa di strano in tutto questo. Anzi, di antico.

(1) da: http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/11/22/news/garlasco-25408163/?ref=HREC1-6

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