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“Io sono stata censurata perché è un libro su Salvini, e vi spiego perché, perché c’è una cosa che molti non sanno. Io prima di scrivere “Io sono Matteo Salvini” ho fatto un libro che si chiama “Come la sabbia di Herat – Memorie di viaggio di una donna in guerra”, che parla della mia vita di inviata di guerra e parla di 54 caduti dell’Afghanistan.
Questo libro era anch’esso pubblicato con Altaforte. Io l’ho pubblicato… presentato anche nei circoli del Partito Democratico…
[Interlocutore]: eh!
…l’ho presentato col Gruppo Lega al Senato, l’ho presentato con Fratelli d’Italia in Campidoglio…
[Interlocutore]: Quindi non è il problema della casa editrice!
…non è il problema della casa editrice. Quando esce la scheda-libro, a maggio, in cui si dice “Esce… è in uscita il libro di Salvini, tutti dicono “Salvini pubblica con la casa editrice fascista.”
Prima di tutto non si tratta di una casa editrice fascista, ma di una casa editrice, punto. Poi che al suo interno ci sia Francesco Polacchi, che è l’editore, per l’amor del cielo, che è un esponente di Casa Pound sono affari suoi, perché è come dire “Renzi pubblica con Mondadori, allora deve essere di Forza Italia, visto che è della famiglia Berlusconi, non mi sembra che sia così. Ma al di là di questo, io son rimasta sorpresa perché arrivo al Salone del Libro [e] vengo censurata, non mi si consente di andare a causa della casa editrice e anche del libro… ehm… entro là dentro, mi viene detto di tutto… mi viene detto di tutto, poi vengo censurata dalla London Metropolitan University, perché mi attacca l’ANPI e dice ai londinesi “Guardate, non presentate il libro, è un libro fascista”, io non son fascista, sono apolitica, faccio la giornalista del “Giornale”, faccio l’inviata di guerra, ho diritto di intervistare chiunque, in modo particolare ho diritto di intervistare quello che in quel momento è non un politico, un leader politico, ma il Ministro dell’Interno, ovvero un’istituzione politica. Ci sono stati libri a Renzi, a Berlusconi, interviste a chiunque, Chiara Giannini non lo può pubblicare, poi si deve meritare una paginetta su quel[l’] -scusatemi- abominio di libro che è “Il cazzaro verde” di Scanzi, in cui si dice che io sono il fallimento della Basaglia e che ho scritto il libro su scia ormonale. Ovviamente gli ho chiesto il risarcimento danni, perché credo non ci si debba censurare.
Ma la cosa -e mi rivolgo a Rinaldi – che mi dà più fastidio, non è tanto la censura della sinistra, perché io, alle censure della sinistra sono abituata da quand’ero ragazzina e scrivevo sulle pagine de “Il Tirreno”, giornale livornese che sappiamo perfettamente è di sinistra, però… ehm… sono allibita che a Livorno sia la Lega a censurarmi, e vi spiego perché. Io ho chiesto di presentare, come ho fatto in tantissime altre parti d’Italia, il libro con la Lega, perché ovviamente è un libro-intervista al vostro leader politico, l’ho presentato ovunque, a Livorno che è la mia città mi viene risposto “No, c’è un’imposizione dall’alto per non presentarlo”. Ovviamente io mi sono attaccata al telefono, ho chiamato tutti i dirigenti della Lega, mi hanno negato ci fosse questo. Chiamo… ehm… Daniele Belotti, che è il Coordinatore Regionale della Lega, dice “Io il tuo libro non lo presento, punto.”
E lì mi è venuta una domanda: siccome siamo vicini alle regionali, ma non è che si ha così paura della sinistra da non voler presentare un libro perché è scomodo, perché racconta certe verità… e allora secondo me la censura arriva quando si ha paura politica, perché ci sono tanti che sono attaccati alla poltrona, e vogliono semplicemente avere il posto alle Regionali, alle politiche, e allora censurano anche l’amico, quello che ha scritto qualcosa di buono. Io ho fatto un libro che se lo leggete è un libro-intervista a Salvini e parla benissimo di Salvini, ma ne parla anche male, in certi punti, perché lo critico, dico quali sono i suoi difetti, cos’è che dovrebbe cambiare. E’ un libro su un personaggio politico e su un Ministro dell’Interno.
La censura, guardate, è una cosa veramente vergognosa, io la conosco bene, perché tanti anni fa, quando c’era la Pinotti come Ministro dell’Interno del Partito Democratico, venivo censurata dal Ministro della Difesa (non dalla parte militare ma dalla parte politica) perché scrivevo cose che non andavano bene in quel momento alla Pinotti, quindi il suo portavoce mi censurava. Cosa che mi è successa ancor di più con la Trenta, poi, al Ministero della Difesa. La Trenta addirittura mi faceva i post dedicati dicendo che diffondevo fake-news, anziché mandare smentite a Sallusti. Quindi una roba semplicemente vergognosa, una censura in Italia che dà veramente il metro di misura di quella che è la politica italiana, una cosa vergognosa.
[Conduttore]: Vergognosa.