Il secondo capitolo: Di che cosa ho bisogno per iniziare a difendere la mia privacy?

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Ho scritto il secondo capitolino del "Manuale di autodifesa per la privacy". Potete trovare la versione HTML di quanto fatto fin qui su:

https://www.valeriodistefano.com/public/difenderelaprivacy/

Un eterno "work in progress", insomma…


Le prime due doti necessarie per difendere la tua privacy sono gratuite ma imprescindibili: la pazienza e la determinazione a perseverare.

La prima è necessaria perché non sempre la difesa della privacy costituisce un obiettivo possibile e direttamente raggiungibile. Potrebbe, ad esempio, risultare frustrante ricevere dello spamming nella propria casella di posta elettronica e sapere di non poter far nulla per arginare questo fenomeno. E’ molto più frequente di quanto si pensi, poiché la maggior parte dello spamming proviene dall’estero e non è certo possibile segnalare al Garante per la Protezione dei Dati Personali qualcuno che non è sottoposto alla sua giurisdizione e che, quando va bene, non esiste neanche.

La percentuale di spamming italiano è tutto sommato irrisoria, sappiate attendere.

Una volta che avrete correttamente individuato da chi difendervi, potrebbe occorrere molta, moltissima determinazione. Per colpire nei punti più vitali uno spammer (il punto più vitale di uno spammer è il proprio denaro!) può essere necessario avere depositato un ricorso al Garante della Privacy, per farlo occorre superare tutta una serie di piccole e grandi incombenze pratiche e quotidiane, come, per esempio, il fatto di dovervi recare in Comune per fare autenticare la firma in calce al vostro ricorso (è obbligatorio!) o il dovere andare all’Ufficio Postale per ritirare una raccomandata di cui avete ricevuto l’avviso. Se trovate la fila alle poste o un impiegato scemo che non trova la vostra raccomandata (anche questo è più frequente di quanto pensiate!) può risultare a tratti logorante. Tutto sta nel valutare quanto ci tenete a perseguire il vostro obiettivo.

Poi preventivate di dover spendere del denaro. Denaro che recupererete nella maggior parte dei casi e con tanto di piccola gratifica aggiuntiva (il Garante per la Protezione dei Dati Personali è molto comprensivo e giusto nel compensare le spese), ma intanto dovete anticiparlo. Se volete un consiglio iniziate con un ricorso-pilota e attendetene l’esito finale, con il conseguente rimborso spese. La cifra prudenziale da anticipare può aggirarsi intorno ai 200 euro, comprese le raccomandate necessarie. E’ una stima del tutto cautelativa, nel senso che probabilmente spenderete qualcosa di meno, e scoprirete che 180 euro bastano, ma non stiamo lì a guardare il capello. Non vi stupite. E’ più o meno quanto spende un fumatore in un mese. Se non fumate potete far finta di avere un vizio per un mese, se fumate potreste smettere e dedicarvi al vizio di difendere i vostri diritti, che è anche meglio.

Avrete bisogno anche di un ufficio postale vicino.  Sembra niente ma vuol dire molto. Se vivete in un piccolo centro, allora probabilmente non avete questo problema, ma se risiedete in una grande città, lavorate (come più o meno fanno tutti) e non siete a casa al mattino quando passa il postino e oltretutto dovete andare in centro per una raccomandata può non valerne la pena. Vedete un po’ voi.

Sarebbe utile disporre di un fax (il fax è un attrezzo che permette di velocizzare molto le comunicazioni) che, spesso, è una funzione inclusa nelle stampanti all-in-one. Il vantaggio di questo tipo di dispositivi è che ci si può fare tutto. Lo svantaggio è che, proprio perché ci si può fare tutto, le case produttrici stanno smettendo di metterli in commercio.

Last but not least: procuratevi una casella di posta elettronica certificata. La posta elettronica (quella tradizionalmente intesa) è quanto di più inaffidabile esista in quanto a certezza del mittente, del destinatario e dei contenuti. La posta certificata, invece, ha valore legale e dà una serie interminabile di garanzie. Attualmente costa 5 euro per un anno. Con 5 euro non comprate nemmeno un biglietto del cinema, e molti dei film che danno oggi non li valgono.


Una guida sul come difendere la privacy da spam, materiale e messaggi indesiderati

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Sto scrivendo una guida alla privacy, ai ricorsi al garante, ai rimborsi che si possono chiedere per essere stati scocciati e quant’altro.

Come accadde per la lettura ad alta voce de “Il giornalino di Gian Burrasca” è probabile che ci metta un bel po’ di tempo. Intanto l’introduzione è pronta. Mi è venuta un po’ pomposa, sembra più un brano tratto da “Svegliatevi!” o da “La Torre di Guardia”, ma il partito di quelli-fissati-per-la-pràivassi è una partito di adepti, per cui il linguaggio usato è più che giustificato.

Credo che la guida, una volta finita, avrà un suo dominio dedicato. Tanto ormai te li tirano dietro.

Vi offro qusto anticipo e fatemi sapere quello che ne pensate, ma anche no.


Perché dovrei difendere la mia privacy

Se ti stai ponendo questa domanda, probabilmente questa guida non fa per te.

La privacy è un bene prezioso e un diritto fondamentale. E’ il diritto all’essere lasciati in pace. E’ valido almeno quanto il diritto a respirare, ad esistere, ad esprimersi e ad essere rispettati per quello che si è, si fa e si pensa.

Forse penserai che se nella tua buca delle lettere o nella tua casella di posta elettroncia, o nella memoria del tuo telefono cellulare appaiono delle comunicazioni di tipo pubblicitario, che tu non hai richiesto o sollecitato, la cosa non ti riguardi poi troppo, perché, in fondo, basta cancellarle, si fa molto prima e ci si evitano tante grane.

E’ vero, ma non si risolve il problema, anzi, lo si aggrava. Chiunque mandi messaggi promozionali non sollecitati, sotto qualsiasi forma, se non viene fermato da un “no!” secco e deciso (non da un “no, grazie”, proprio da un “no!”) continuerà inevitabilmente a farlo. E, a dirla tutta, a volte continuerà a farlo nonostante i “no!” che dovrebbero aiutare a crescere.

Quindi, perché uno dovrebbe farlo? Perché è importante, perché se non lo fate voi non lo farà nessuno al vostro posto e perché qualunque cosa facciate per proteggere la vostra sfera privata dalle intrusioni altrui potrebbe sembrare un gesto piccolissimo, ma, come diceva Gandhi, è molto importante che voi lo facciate.

Fatelo, dunque, agite, colpire al cuore (cioè al portafogli) chi vi disturba senza il vostro permesso non è un atto di prepotenza, ma di rispetto e di dignità, non abbiate paura e non lasciatevi scoraggiare dalle prime difficoltà, è probabile che ne avrete moltisdsime, ma non è una buona ragione per mollare.

Se non siete disposti ad affrontare tutto questo, lasciate questo sito web e andate a cercare qualcosa di porno.