È un momento di svolta per gli utenti di Firefox, il browser che da anni si erge come baluardo dell’open-source in un mondo dominato dai colossi tecnologici, ha deciso di fare un passo che nessuno si aspettava: introdurre per la prima volta una politica di Termini di utilizzo. Sì non ho sbagliato scrivendo e soprattutto avete letto bene. La notizia arriva fresca sulla scia di un recente rimpasto di leadership che sembra aver scosso le fondamenta di questa icona del web (per maggiori informazioni si veda il numero della newsletter 2025.006 ( https://wiki.ubuntu-it.org/NewsletterItaliana/2025.006#Mozilla_annuncia_cambiamenti_ai_piani_alti )). “Storicamente ci siamo affidati alla nostra licenza open source e agli impegni pubblici verso di voi, ma oggi il panorama tecnologico è radicalmente diverso”, afferma Mozilla, con un tono che sembra voler rassicurare ma che allo stesso tempo lascia spazio a qualche sopracciglio alzato. L’idea, a detta loro, è offrire maggiore trasparenza sui diritti e permessi degli utenti mentre navigano sulla cosiddetta superstrada dell’informazione, ma anche definire i diritti di Mozilla nel facilitare questa esperienza. E qui entra in gioco l’estratto che sta facendo parlare:
“Concedi a Mozilla tutti i diritti necessari per gestire Firefox, incluso il trattamento dei dati come descritto nell’Informativa sulla privacy, e una licenza mondiale, non esclusiva e royalty-free per usare le informazioni che inserisci o carichi per aiutarti a navigare, sperimentare e interagire con i contenuti online”.
Tradotto? Quando scrivi un URL, salvi un segnalibro o carichi una foto, Mozilla si riserva il diritto di usare quei dati per “migliorare” la tua esperienza – un concetto vago che apre mille domande. Questi nuovi termini sbarcheranno presto: i nuovi utenti li vedranno da marzo, mentre chi già usa Firefox (le installazioni esistenti) dovrà aspettare “più avanti nel 2025”, come spiega Ajit Varma, una voce di spicco in Mozilla. Ma non è tutto. Insieme ai Termini di utilizzo, arriva un’Informativa sulla privacy aggiornata, che sembra scritta apposta per coprire le ambizioni dell’azienda nel campo dell’intelligenza artificiale, con tanto di utilizzo dei dati degli utenti per alimentare queste tecnologie, oltre a più telemetria e un’invasione di annunci sulla pagina Nuova scheda. Insomma, il browser che molti hanno scelto per sfuggire al controllo delle big tech ora sembra strizzare l’occhio a quello stesso mondo.
Certo, non è una novità che software e servizi online abbiano termini e condizioni – chi di noi li legge davvero? – ma vedere Mozilla unirsi al club è un colpo al cuore per chi pensava che l’open-source fosse un’oasi immune da queste dinamiche. Eppure, Mozilla ci tiene a precisare che questi termini si applicano solo alla versione eseguibile di Firefox, non al codice sorgente, una mossa che dovrebbe tranquillizzare i creatori di fork come Librewolf o Floorp, lasciandoli liberi di continuare il loro cammino senza vincoli.
E c’è un lato positivo da non sottovalutare: nonostante questa virata commerciale, Firefox resta un browser che offre agli utenti un arsenale di impostazioni di opt-out, veri e propri interruttori per riprendere il controllo sui propri dati. Vuoi bloccare la telemetria? Puoi. Vuoi dire no agli annunci sponsorizzati? È possibile. Questo è il bello di Firefox: anche se Mozilla sembra spingere verso un futuro più “connesso” (e redditizio), non ti lascia del tutto in balia delle sue scelte.
I documenti sono già online, e sorpresa: sono leggibili, senza quel gergo legale che ti fa venire il mal di testa dopo due righe. Se siete curiosi di sapere cosa vi aspetta, date un’ occhiata ( https://blog.mozilla.org/en/products/firefox/firefox-news/firefox-terms-of-use/ ) ai Termini di utilizzo ( https://www.mozilla.org/en-US/about/legal/terms/firefox/ ) e all’ Informativa sulla privacy ( https://www.mozilla.org/en-US/privacy/firefox/ ) sul sito di Mozilla, o leggete il post ufficiale per un po’ di contesto in più. Ma una cosa è certa: questo cambiamento sta dividendo la community. C’è chi vede un tradimento dei valori originari e chi pensa sia solo un adattamento inevitabile a un web sempre più complesso.
Fonte: omgubuntu.co.uk ( https://www.omgubuntu.co.uk/2025/02/mozilla-introducing-terms-of-use-to-firefox )