Burioni e quei cinquanta casi di reazioni avverse rilevanti da vaccini in Puglia

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Io non sono un no-vax. Viva i vaccini, perdìo, per il bene immenso che hanno reso all’umanità intera.

Però una volta mi fecero un vaccino ed ebbi una grave reazione avversa, tanto che temetti di rimetterci le penne. Non ce le rimisi, ma ricordo ancora quell’esperienza, e ogni volta che penso di vaccinarmi contro l’influenza di stagione non ne faccio di niente.

Poi oggi ho letto un tweet di Roberto Burioni che recita “Danneggiato da vaccino? I vaccini sono i farmaci più sicuri che abbiamo!” A dire la verità la mia esperienza mi insegna esattamente il contario. Ma proseguiamo nella lettura: “SETTE MILIONI di dosi somministrate tra il 2013 e il 2017 in Puglia una cinquantina di reazioni avverse rilevanti ma NESSUNA CONSEGUENZA PERMANENTE.” E che cazzo, meno male, no? Se i vaccini sono sicuri al 100% non si sarebbe dovuta registrare nemmeno quella cinquantina di reazioni avverse. Se si è registrata è segno evidente (lo stesso Burioni le definisce “rilavanti”) che esiste un margine, pur minimo, in cui non è possibile prevedere l’evolversi positivo e senza incidenti del percorso che va dalla somministrazione all’immunizzazione vera e propria.

E quindi, Burioni dovrebbe dirlo a quei cinquanta casi di reazioni avverse “rilevanti” (quali?? Ad esempio, ci sono stati ricoveri a seguito della somministrazione??) che i vaccini sono i farmaci in assoluto più sicuri che abbiamo. A meno che non voglia considerare queste cinquanta persone come un “incidente” statistico sui sette milioni di cui parla. Non sarebbe medicamente ed eticamente accettabile.

E pensare che sarebbe bastato dire “I vaccini, in un numero estremamente limitato e ristretto di casi, purtroppo possono dare reazioni avverse rilevanti.” Sfiga, poi, per chi ci capita.

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