Bersani

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Ieri la stampa nazionale ha riportato queste dichiarazioni del Ministro Pierluigi Bersani:

“Abbiamo varato la legge delega sulla liberalizzazioni dei servizi pubblici locali che cambierà le regole di un settore nevralgico come quello dei trasporti, e sulla class action che investirà settori sensibili come l’energia. Io sto già scrivendo i decreti delegati. Vi dò appuntamento tra qualche mese, quando liberalizzeremo l’energia, e insieme a Mastella faremo la riforma degli ordini professionali, insieme a Gentiloni quella delle telecomunicazioni, delle tv e del mercato pubblicitario. O quando compreremo l’aspirina al supermercato, o tratteremo il risarcimento dell’incidente d’auto direttamente con la nostra compagnia. Allora sì che si capirà cosa sono le riforme di Bersani…”.

Tanto per cambiare ho scritto anche a lui (va beh, “è un vizio antico, e poi quando ci vuole…” direbbe il Poeta), l’ho buttata un po’ sul lacrimevole, ma probabilmente era utile e necessario fargli sentire un po’ di solidarietà, prima che qualcuno lo faccia fuori (speriamo solo politicamente) o prima che il governo scivoli sulla buccia di banana dell’Afghanistan.

Onorevole Ministro,

ho letto sulla stampa nazionale le Sue dichiarazioni di intenti. Parole come “riforma delle telecomunicazioni” danno una speranza in più agli italiani.

C’è veramente di che augurarsi che, soprattutto nel mondo della telefonia e delle connessioni Internet possa finalmente cadere l’ultimo miglio e che l’utente possa accedere a Internet a prezzi competitivi, in una prospettiva effettiva e non illusoria di libero mercato.

Ho apprezzato molto il Suo lavoro, fino ad oggi. Vada avanti, non si fermi. Ci faccia ancora avere fiducia nella politica come “cosa” della gente.

Spero solo che non La fermino prima. Perché se andrà a toccare le telecomunicazioni non avrà dall’altra parte qualche centinaio di tassinari scioperanti.

Le rinnovo la mia stima.


Valerio Di Stefano

 

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