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Mentre noi siamo qui a guardarci i piedi, come fa un pescatore livornese seduto sugli scogli, compiaciuti della contemplazione passiva del nostro niente, la commissione giustizia della Camera ha approvato la normativa del relatore di maggioranza Panitz sulla prescrizione breve.
La norma, che è ad personas, ma che risulta ad personam agli occhi dei più, avrà come effetto diretto quello di accorciare di otto mesi buoni il processo Mills per il Presidente del Consiglio.
Non bisogna gridare allo scandalo per questo. E’ qualcosa che era abbondantemente prevedibile. E’ fin troppo chiaro che questo provvedimento mira in primis a sistemare i processi di qualcuno e che quel qualcuno è il Presidente del Consiglio.
Lo scandalo vero è che questa norma appare come una malformazione giuridica evidente, tanto evidente che nessuno se n’è accorto.
La norma prevede l’accorciamento dei tempi di prescrizione per gli incensurati e solo per i processi di primo grado.
Il Professor Mario Simoni, democristiano (e, quindi, da sempre all’opposizione in una città come Livorno), che mi insegnava diritto al Liceo, mi diceva sempre che si prescrivono i reati.
E’ una circostanza di una evidenza assolutamente lampante, ma l’ovvio, come sempre accade, non lo va mai a guardare nessuno.
Sono i reati che si prescrivono, non le persone che quei reati possono eventualmente avere commesso.
Se uno ruba una mela al supermercato ma è incensurato ha più possibilità di farla franca e di non vedersi punito rispetto a chi in passato ha passato una canna ed è stato beccato in flagrante, oppure ha installato Word di frodo e gli è andata male.
Se viene condannato in primo grado, ma decide di ricorrere in appello (che è un grado di giudizio di merito) lo avrà comunque preso in saccoccia perché, ancorché incensurato, in quella sede non potrà far valere nessuna prescrizione.
I tempi di prescrizione sono calcolati in base alla gravità del reato, non rispetto all’incensuratezza di chi lo commette o del grado di giudizio in cui si trova il procedimento.
Non mi interessa se un cittadino è incensurato o meno. Quelli sono fatti suoi e dei giudici. Mi interessa che un cittadino, sia che abbia la fenina penale immacolata, sia che abbia una lista di condanne lunga cinque chilometri possa contare sugli stessi tempi di prescrizione rispetto al singolo reato che gli viene contestato.
L’impunità di Berlusconi è fin troppo evidente. Se il processo Mills non arriva a sentenza definitiva passata in giudicato Berlusconi è incensurato. E finché rimane incensurato anche i processi per sfruttamento della prostituzione e corruzione vedranno accorciarsi i tempi di prescrizione.
Come dire che una mano lava l’altra. E tutt’e due lavano il Premier.
La norma, che è ad personas, ma che risulta ad personam agli occhi dei più, avrà come effetto diretto quello di accorciare di otto mesi buoni il processo Mills per il Presidente del Consiglio.
Non bisogna gridare allo scandalo per questo. E’ qualcosa che era abbondantemente prevedibile. E’ fin troppo chiaro che questo provvedimento mira in primis a sistemare i processi di qualcuno e che quel qualcuno è il Presidente del Consiglio.
Lo scandalo vero è che questa norma appare come una malformazione giuridica evidente, tanto evidente che nessuno se n’è accorto.
La norma prevede l’accorciamento dei tempi di prescrizione per gli incensurati e solo per i processi di primo grado.
Il Professor Mario Simoni, democristiano (e, quindi, da sempre all’opposizione in una città come Livorno), che mi insegnava diritto al Liceo, mi diceva sempre che si prescrivono i reati.
E’ una circostanza di una evidenza assolutamente lampante, ma l’ovvio, come sempre accade, non lo va mai a guardare nessuno.
Sono i reati che si prescrivono, non le persone che quei reati possono eventualmente avere commesso.
Se uno ruba una mela al supermercato ma è incensurato ha più possibilità di farla franca e di non vedersi punito rispetto a chi in passato ha passato una canna ed è stato beccato in flagrante, oppure ha installato Word di frodo e gli è andata male.
Se viene condannato in primo grado, ma decide di ricorrere in appello (che è un grado di giudizio di merito) lo avrà comunque preso in saccoccia perché, ancorché incensurato, in quella sede non potrà far valere nessuna prescrizione.
I tempi di prescrizione sono calcolati in base alla gravità del reato, non rispetto all’incensuratezza di chi lo commette o del grado di giudizio in cui si trova il procedimento.
Non mi interessa se un cittadino è incensurato o meno. Quelli sono fatti suoi e dei giudici. Mi interessa che un cittadino, sia che abbia la fenina penale immacolata, sia che abbia una lista di condanne lunga cinque chilometri possa contare sugli stessi tempi di prescrizione rispetto al singolo reato che gli viene contestato.
L’impunità di Berlusconi è fin troppo evidente. Se il processo Mills non arriva a sentenza definitiva passata in giudicato Berlusconi è incensurato. E finché rimane incensurato anche i processi per sfruttamento della prostituzione e corruzione vedranno accorciarsi i tempi di prescrizione.
Come dire che una mano lava l’altra. E tutt’e due lavano il Premier.