Annunziaziò Annunziaziò…

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Lucia Annunziata se n’è andata dal salottino di Santoro.

Ha fatto l’offesa e Gianfranco Fini, giusto per metterci il carico da undici, ha detto che sì, era stata effettivamente offesa.

E giù solidarietà a questa giornalista che ha avuto il solo torto di dire che lei è “stronzissima” (e va beh, e allora?…), che Santoro non poteva e non doveva permettersi di fare una trasmissione faziosa (l’unica che può permetterselo è lei?), che stava conducendo male il programma, che non doveva intervistare due ragazzine, una israeliana e l’altra palestinese, che lei è una giornalista (e riallora??) e che se anche Israele ha centrato un palazzo dell’ONU va compresa perché lei è stata in prima linea (e, notoriamente, è stata la sola giornalista a riferire dalle zone di guerra) e che se c’era qualcuno che aveva il diritto di denunciare qualcosa quella era lei.

Santoro si è incazzato, come si incazzerebbe qualunque padrone di casa che si vedesse criticato per come tiene la casa, cosa dice in casa sua, come cucina per i suoi ospiti, cosa serve a tavola e che tipo di stoviglie usi.

Dopo un battibeccuccio da primedonne, la Annunziata ha fatto sua la lezione che fu di Berlusconi, si è alzata e se n’è andata. Proprio come il suo illustre ospite, alla vigilia delle elezioni del 2006.

E, come Berlusconi in quell’occasione, ha vinto, ottenendo il conforto della terza carica dello Stato e l’apprezzamento di Gasparri, quello che guarda fisso e inebetito davanti a sé come se fosse stupito solo dall’idea di veder passare un pensiero.

Buon sangue non mente, gli avversari, specie quando sono fatti della stessa pasta, prima o poi si riconoscono subito. Come dire “se non puoi combatterli, unisciti a loro…”

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