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E siamo, dunque, ad aspettare, trepidamente, le 20.00, orario dopo il quale, con grande gioia dei telegiornali e delle trasmissioni delle emittenti collegate via satellite con il Tribunale di Perugia, si saprà se Amanda Knox e Raffaele Sollecito saranno scarcerati o se, come io ritengo, ma questa è un’opinione personale, vedranno confermata la loro condanna di primo grado.
Se questa ragazzina dall’accento americano e questo giovinotto che regala il proprio braccialetto alla corte verranno assolti per insufficienza di prove (nel qual caso non significherebbe necessariamente una estraneità con formula piena), se verranno assolti per non aver commesso il fatto (e allora c’è solo da vederla in cassazione la guerra tra procura e difesa), o se continueranno a scolntare la pena in carcere.
Sembra che tutto dipenda dalla condanna o dall’assoluzione. Ci dimentichiamo che la giustizia è scienza, non verità dei fatti.
"Assolto" non significa "innocente" (si può essere assolti per un reato anche se lo si è commesso), e "colpevole" non significa "responsabile" (un esempio fra tutti la prima sentenza del caso Tortora).
Tutti aspettano di sapere se una donna è una lucida assassina o una fatina buona, se il suo ex fidanzato è vittima a sua volta o carnefice. Ma nessuno sa che non sarà una sentenza di un tribunale a poterlo stabilire.
Però tutti siamo attaccati a questo dubbio, come se una sentenza, alla stregua di un ansiolitico,.possa scioglierlo e farci dormire sonni più tranquilli.
Se questa ragazzina dall’accento americano e questo giovinotto che regala il proprio braccialetto alla corte verranno assolti per insufficienza di prove (nel qual caso non significherebbe necessariamente una estraneità con formula piena), se verranno assolti per non aver commesso il fatto (e allora c’è solo da vederla in cassazione la guerra tra procura e difesa), o se continueranno a scolntare la pena in carcere.
Sembra che tutto dipenda dalla condanna o dall’assoluzione. Ci dimentichiamo che la giustizia è scienza, non verità dei fatti.
"Assolto" non significa "innocente" (si può essere assolti per un reato anche se lo si è commesso), e "colpevole" non significa "responsabile" (un esempio fra tutti la prima sentenza del caso Tortora).
Tutti aspettano di sapere se una donna è una lucida assassina o una fatina buona, se il suo ex fidanzato è vittima a sua volta o carnefice. Ma nessuno sa che non sarà una sentenza di un tribunale a poterlo stabilire.
Però tutti siamo attaccati a questo dubbio, come se una sentenza, alla stregua di un ansiolitico,.possa scioglierlo e farci dormire sonni più tranquilli.