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E’ uno di quei momenti in cui uno ha bisogno di fare “outing”, di confessare al mondo la propria controtendenza rispetto a quanto la società umana ha accettato imprescindibilmente come “senso comune”.
A me non piace Mina.
Oh, ecco, l’ho detto, i miei genitori si vergogneranno di avere un figlio così “controtendenza” ma un giorno se ne faranno una ragione e sapranno accettarmi come sono, e mia moglie mi accetterà di buon grado come il suo migliore amico, ma non potevo tenervi nascosto questa imbarazzante realtà.
Ma adesso mi sento libero e voglio vivere fino in fondo la mia natura.
Mina, intendiamoci, è una cantante strepitosa, dotata di una voce bellissima, con un’estensione vocale da paura, è solo brava, ma cosìtantobrà-va-bràva, una di quelle che ti dice “Senti un po’ queste due note qui
e ti fa sgranare gli occhi e le orecchie per un dono musicale incommensurabile.
Ma a me non piace.
Non ho mai sopportato quel suo chiudere le vocali alla fine fino a stritolarle (“Io non ti conoscoouuu/io non so chi sèèèiiihhh” “Eppure adessooou siaaaamo insiemeeeeiii”), trovo che canti con scarsa partecipazione. Con talento, certo. Con tecnica. Quanta ne volete. Con bravura. Una bravura dell’altro mondo. Ma nient’altro.
Tutti pensano che una canzone, se cantata da Mina, venga nobilitata. Io trovo che Mina che canta “La canzone di Marinella” sia semplicemente da prendere il CD e lanciarlo lontano lontano nel tempo. Sempre per il motivo del birignào canoro di cui sopra: “Questa di Marinella è la storia veeeeééééiiiiraaa/che scivolò nel fiume a primaveeéééiiiiraaaaa”).
“Il cielo in una stanza” è appena passabile (“…questa stanza non ha più parèèèèèèèètiii…”, con la “e” aperta più delle gambe di una prostituta che ha rimorchiato l’unico cliente della giornata). Apprezzo solo “Se telefonando” e “Città vuota”.
Ai tempi della sua contestatissima relazione con Corrado Pani mi stava sulle balle il nomignolo con cui veniva indicato il figlio Massimiliano: “Paciughino”. Che nome è “Paciughino”?
Mi urtava il suo modo di cantare anche quando faceva i duetti con Cocciante in “Questione di feeling”.
Non ho mai comprato un suo disco e ho sempre trovato strane le file che si trovavano nei negozi musicali all’indomani dell’uscita di qualche suo doppio.
Mina mi perdonerà, anzi, probabilmente le importerà una veneratissima di quello che penso di lei. Ma mi sono tolto un peso dallo stomaco. Ora tocca alle Onions Rings che ho diluviato oggi pomeriggio da Burger King che son passate tre ore e sono sempre lì…
A me non piace Mina.
Oh, ecco, l’ho detto, i miei genitori si vergogneranno di avere un figlio così “controtendenza” ma un giorno se ne faranno una ragione e sapranno accettarmi come sono, e mia moglie mi accetterà di buon grado come il suo migliore amico, ma non potevo tenervi nascosto questa imbarazzante realtà.
Ma adesso mi sento libero e voglio vivere fino in fondo la mia natura.
Mina, intendiamoci, è una cantante strepitosa, dotata di una voce bellissima, con un’estensione vocale da paura, è solo brava, ma cosìtantobrà-va-bràva, una di quelle che ti dice “Senti un po’ queste due note qui

e ti fa sgranare gli occhi e le orecchie per un dono musicale incommensurabile.
Ma a me non piace.
Non ho mai sopportato quel suo chiudere le vocali alla fine fino a stritolarle (“Io non ti conoscoouuu/io non so chi sèèèiiihhh” “Eppure adessooou siaaaamo insiemeeeeiii”), trovo che canti con scarsa partecipazione. Con talento, certo. Con tecnica. Quanta ne volete. Con bravura. Una bravura dell’altro mondo. Ma nient’altro.
Tutti pensano che una canzone, se cantata da Mina, venga nobilitata. Io trovo che Mina che canta “La canzone di Marinella” sia semplicemente da prendere il CD e lanciarlo lontano lontano nel tempo. Sempre per il motivo del birignào canoro di cui sopra: “Questa di Marinella è la storia veeeeééééiiiiraaa/che scivolò nel fiume a primaveeéééiiiiraaaaa”).
“Il cielo in una stanza” è appena passabile (“…questa stanza non ha più parèèèèèèèètiii…”, con la “e” aperta più delle gambe di una prostituta che ha rimorchiato l’unico cliente della giornata). Apprezzo solo “Se telefonando” e “Città vuota”.
Ai tempi della sua contestatissima relazione con Corrado Pani mi stava sulle balle il nomignolo con cui veniva indicato il figlio Massimiliano: “Paciughino”. Che nome è “Paciughino”?
Mi urtava il suo modo di cantare anche quando faceva i duetti con Cocciante in “Questione di feeling”.
Non ho mai comprato un suo disco e ho sempre trovato strane le file che si trovavano nei negozi musicali all’indomani dell’uscita di qualche suo doppio.
Mina mi perdonerà, anzi, probabilmente le importerà una veneratissima di quello che penso di lei. Ma mi sono tolto un peso dallo stomaco. Ora tocca alle Onions Rings che ho diluviato oggi pomeriggio da Burger King che son passate tre ore e sono sempre lì…
se ti puo’consolare a me succede lo stesso con vasco…come vedi ho fatto outing anch’io…
> e mia moglie mi accetterà di buon grado come il suo migliore amico
Voglio ben sperare che quella Santissima Signora (con risp. parl.) abbia rintuzzato i tuoi deplorevoli istinti già da un po’.
L’umanità le è grata.
Sono perfettamente d’accordo. Finalmente qualcuno che lo dice. A mio avviso ha un modo di cantare volgare, sguaiato.